A CATANIA E’ ANDATO IN SCENA “LEONARDO, PROFILO DI UN GENIO”, UNO SPETTACOLO DI SUCCESSO.

 A cura di Maria Cristina Torrisi

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“Leonardo, profilo di un genio” di Laura Tornambene, è l’apprezzato spettacolo che ieri sera, nel Centro Culture Contemporanee “Zo” di Catania, ha registrato la notevole interpretazione teatrale dei quattro attori professionisti Giovanni Arezzo, Tiziana Bellassai, Massimo Leggio e Laura Tornambene, i quali hanno regalato al folto pubblico intervenuto grandi momenti di riflessione sulla figura di Leonardo Da Vinci.

 LE VIE DI LEONARDO

La rappresentazione rientra a far parte dell’ambizioso progetto innovativo di Musica e Teatro “Le vie di Leonardo” che sta riscuotendo un ottimo successo non soltanto nella “nicchia elitaria” di musici e storici.

Il Genio del Rinascimento, “scienziato rivoluzionario”, “artista finissimo”, “uomo che, pur rischiando di sporcarsi le mani, rimase sempre un uomo morale”, è così rivissuto, dopo cinquecento anni, sul palco, grazie a tre figure della sua vita: i due allievi Melzi e Salaì e Caterina, la balia madre del fanciullo Leonardo (mai divenuto vecchio), evocati per raccontare, in un tempo durato un’intera notte, di lui, del genio dalle mille risorse, della “personale pratica” perché “natura ed esperienza” erano la sua cultura,  del bisogno di pingere quella realtà (attraverso cui il disegno è un mezzo per indagarla) la cui concezione di bellezza (che, secondo il maestro, non stava né in cielo né in terra) si scontrava con quella del Botticelli e del Perugino, e della sua immortalità.

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Abilmente, così come un libro da sfogliare, gli attori hanno infatti narrato la sua vita, le opere, le invenzioni, il suo pensiero ( troppe teste dentro un sol cappello), gli stati emotivi del grande maestro, il cui attore si è presentato con la sembiante di un giovinetto poiché <<la morte ha svelato il suo vero volto: il bambino>>.

La storia, la vicenda della sua vita si è intersecata con un abile narrare emozionale che ha scrutato nei meandri profondi dell’animo di Leonardo, scoperto dinnanzi ad un pubblico curioso e affascinato, avido di sapere, che ha ammirato le sue opere grazie a un video clip, osservando volti “pien di anima e animalità al tempo stesso”.

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La maestria recitativa dei bravi attori, i costumi teatrali (a cura di Daniela Antoci e Daniela Dimartino), l’impianto scenico (a cura di Emanuele Plucino) che ha riportato allo studio del maestro, l’adattamento al testo e alla regia (a cura di Massimo Leggio, grande attore e regista a carattere nazionale), le musiche di sottofondo in stile rinascimentale (di Guami, Desprez, Borrono, Mainerio), le luci fugaci che andavano e venivano in un alternarsi di luce ed ombre, sono stati elementi suggestivi e fondamentali per la buona riuscita dello spettacolo.

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Commozione anche alla fine grazie all’esibizione di Anna Spoto, Roberto De Santis e Annamaria Pennsi, il trio che si è esibito con l’opera di G. Bononcini “No, no, non più guerra”.

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