A LAVINAIO, INAUGURATA L’EDICOLA SACRA IN ONORE A SAN LORENZO

Recensioni ed Eventi – Nuove Edizioni Bohémien – Aprile 2014

A cura di Mario Vecchio

SAM_2101Giorno 30 marzo 2014, in piazza Giosuè Carducci a Lavinaio, è stata inaugurata l’edicola sacra in onore di San Lorenzo martire, realizzata in memoria di Angela Fiorini e dello sposo cav. Lorenzo Grassi Vigo. Dopo il raduno che ha visto la presenza di tanti fedeli e delle autorità (erano presenti il sindaco di Aci S. Antonio e diversi membri della giunta e del consiglio comunale), è stata celebrata la Liturgia della Parola animata dal gruppo scout parrocchiale. Poi l’Arcivescovo Pio Vigo, assieme al Parroco della Parrocchia S. Maria de la Salette di Lavinaio, al Diacono di Lavinaio, al Parroco della Parrocchia di S. Maria La Stella, nonché ad altri ecclesiastici, ha benedetto l’altarino con statua e le immagini sacre su mattonelle in basso rilievo, tutte opere realizzate in cotto da artisti locali.

Piazza Carducci si trova in posizione collinare a 400 metri sul livello del mare e fa parte della frazione Lavinaio del Comune di Aci S. Antonio. A metà del XX secolo ancora la piazza non esisteva.

La parte bassa di Piazza Carducci, intramezzata dalla strada, confina con il Parco “Bosco di Aci”, un territorio di oltre cento ettari di terreno che prende il nome da quello che nel XIV secolo abbracciava i territori di Zafferana Etnea, Viagrande, Acireale, Santa Venerina, Giarre e Riposto. Buona parte della zona limitrofa a detta piazza, quantificabile in molti ettari di terreni, ricadente in parte nell’area di S. Maria la Stella ed in parte in quella di Lavinaio, apparteneva in passato ai casati Grassi Vigo e Fiorini.

L’origine dei Fiorini è toscana; alcuni membri del ceppo si trasferirono prima a Maletto e poi ad Acireale, dove ancora oggi si può ammirare in via S. Carlo il grande palazzo barocco, che abbraccia tutto un isolato, costruito dal nobile Mariano Fiorini.

Mariano sposò Irene Calì Costa. Dal matrimonio nacque, tra l’altro, Martino il quale sposò Sebastiana, figlia del barone Domenico Scudero; da quest’ultimo matrimonio nacquero sette figli, tra cui Angela nel 1892, la benefattrice dell’attuale piazza Carducci, la quale si unì in matrimonio con il cavaliere Lorenzo Grassi Vigo; i due non ebbero figli.

Lorenzo Grassi Vigo, marito di Angela, fu un grande proprietario terriero e, dal 1946 al 1950, ricoprì ad Acireale la carica di Sindaco. Fu un uomo generoso che non approfittava della posizione in cui si trovava ma si metteva sempre a servizio della collettività.

Il nome Lorenzo è un nome tramandato di generazione in generazione nel ramo materno del cavaliere Grassi Vigo; nell’albero genealogico dell’importante e nobile famiglia acese dei Vigo detto nome figura sin dalla venuta in Sicilia della stirpe. Il primogenito acese Giambattista Vigo si trasferì ad Acireale dopo l’acquisto nel 1672 delle Segrezie, qualche decennio dopo uno dei due discendenti del figlio di Giambattista si chiamò Lorenzo ed acquisì il titolo di Barone di Gallidoro, altro Lorenzo ascendente del Grassi Vigo ebbe il titolo di marchese, la dinastia crebbe tramandando per secoli il nome Lorenzo. Con testamento la sig.ra Fiorini Angela, per la gioia degli abitanti del quartiere, lasciò alla Chiesa un ettaro di terreno con la volontà di realizzare anche un luogo di culto da dedicare a San Lorenzo.

La Parrocchia di Santa Maria La Stella realizzò in altri luoghi una chiesetta dedicata a San Lorenzo e permise al Comune di realizzare, in parte dell’area interessata dal lascito Fiorini, un campo sportivo con un iter cominciato all’inizio degli anni ’80. Nel restante terreno limitrofo al campo sportivo venne poi realizzata una piazza che attualmente si presenta maestosa, imponente, adatta a contenere grandi eventi.

Volendo dare un seguito alla volontà della sig.ra Fiorini sullo stesso sito relativo al legato testamentario e volendo arricchire di un simbolo religioso il borgo, si è pensato di  realizzare una icona ricordo dedicata a San Lorenzo. La struttura è stata realizzata con un misto di mattonelle e tegole in cotto e manifattura in pietra lavica o similare. Tutto il costo dell’opera è stato sostenuto da privati che hanno donato materiali, denaro o hanno messo a disposizione le loro maestranze. La statua del Santo posta nell’edicola è stata realizzata in cotto dallo scultore Sebastiano Stuto della frazione Dagala di S. Venerina. Il Santo è raffigurato con la mano destra sul petto e con la sinistra che tiene la graticola; accanto alla griglia vi è un angelo che tiene nelle mani una palma, simbolo del martirio e della vittoria.

L’edicola è stata arricchita con altre immagini religiose; sono state poste tre mattonelle in cotto, una centrale e due laterali, con sculture in bassorilievo realizzate dall’artista Ivano Vecchio di Aci Catena che rappresentano centralmente il Sacro Cuore di Gesù, in un pilastro la Madonna De La Salette ed in un altro pilastro il papa contemporaneo, a breve santo, Beato Papa Giovanni Paolo II.