AD ACIREALE UN INCONTRO PER UN FUTURO DI PACE

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Recensioni ed Eventi

A cura di Maria Cristina Torrisi

Foto di M.C.T.

Per un futuro di pace. Il contributo della comunicazione. È il tema su cui si è discusso questa sera, 22 dicembre 2016, nella sala teatro della parrocchia S. Paolo di Acireale, alla presenza, tra gli altri, del direttore di Avvenire,  Marco Tarquino, e del Vescovo della Diocesi di Acireale S.E. Mons. Antonino Raspanti.

“Ci sono troppi conflitti in questa Europa che erige muri di filo spinato. Ma e’ una fortezza che mostra segni di cedimento. Il mondo non ha smesso di patire a causa delle guerre. A cosa serve l’ informazione? E’ il bene più prezioso per preparare e combattere la guerra. Desideriamo saperci orientare nel complesso mondo dell’informazione per farne una via per la pace “. Sono state le parole di don Marco Catalano, Rettore del Seminario.

Il Prof. Santo Toscano,  presidente del MEIC, così si è espresso:

“La globalizzazione è cresciuta e ciò ci rende consapevoli di essere chiamati a far fronte alle sfide che ci porta la comunicazione verso la costruzione della pace contro ogni tentazione di pigrizia culturale”.

“È un tema gravido di speranza e consapevolezza quello della comunicazione e della pace – ha affermato Marco Tarquino -. Le difficoltà sono chiare ma mai come in questo tempo in cui l’essenziale lo possiamo sapere in un clic. Eppure ci scontriamo con modalità complicate. Raccontare la guerra oggi non può essere altro che raccontare le vittime. E’ da tempo che non abbiamo più visto una guerra ma campagne di informazioni, talvolte false, ed operazioni distorte che causano guerre e distruzioni.  Quello che viene detto è ciò che giustifica la guerra. L ‘ informazione oggi apparentemente ci sazia ma in realtà gli elementi del circuito mediatico sono ammalati di protagonismo. Il nostro sistema italiano d’informazione  guarda al lato oscuro delle forze, alcune testate lo fanno quasi con voluttà. Ci troviamo dentro una guerra mondiale “a pezzi”, e lo siamo in maniera conclamata sotto diversi aspetti, attraverso la crisi di un modello che si è consegnato alla logica della speculazione, dalle guerre che non vediamo al regime di terrore cause di una crisi che è stata indotta”.

A cosa giova l’informazione?

“Abbiamo bisogno di una informazione che non si limiti ad ascoltare i potenti del mondo ma i senzavoce, quelle persone che subiscono le conseguenze dell’economia che uccide e di un uso irresponsabile delle risorse. Quindi necessitano  l’ascolto e la capacità di accendere lo sguardo. Guardare, vedere ed agire, attraverso preghiera ed azione”, ha ancora detto Marco Tarquino.

Mons. Raspanti ha parlato dell’importanza e della responsabilità dell’informazione affermando di quanto sia fondamentale il modo di raccontare la notizia.

A conclusione dell’evento, è stato consegnato dall’Associazione stampa Jonica – Etnea  il Premio Vito Finocchiaro al direttore di Avvenire.