AD AVOLA TERREM888TO, dal 27 al 30 luglio

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ARTE
A cura di Clara Artale

 

TERREM888TO, dal 27 al 30 luglio la sesta edizione della mostra collettiva di artisti siciliani.
Sabato ci sarà l’inaugurazione della mostra che rimarrà aperta al pubblico fino a martedì prossimo; l’evento, organizzato ad Avola, è giunto alla sesta edizione e avrà come location, ancora una volta, l’incantevole cortile del Palazzo di Città e la Sala Frateantonio, cenacolo dei Domenicani. Numerosi gli incontri culturali che si susseguiranno durante la manifestazione.

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L’associazione artistica e culturale “AVOLA CREA(T)TIVA” promuove la mostra e ha il fine di esaltare l’operato degli artisti locali.

Gli artisti che esporranno, nella nuova edizione della mostra collettiva, i loro lavori di fotografia, pittura, scultura, disegno e arte digitale sono: Orazio Onorifico, Nella Migliore, Marlena Carbone, Davide Failla, Lorenza Tiralongo, Marco Andolina, Sebastiano Caldarella, Marco Randazzo, Francesco Campisi, Gabriele Lanteri, Mariaceleste Arena, Salvo Coffa.

Come ogni anno, il direttore artistico è Marco Randazzo, pittore avolese di nascita e milanese d’adozione, laureato presso l’Accademia delle Belle arti di Brera. La sua carriera vanta innumerevoli mostre personali e collettive in Italia e all’estero. In prossimità della presentazione dell’evento culturale abbiamo intervistato Marco.

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D. Per un artista, che ruolo ha la città natia nella sua produzione?

Credo che, come per ogni uomo, la città d’origine sia una sorta di marchio impresso che ci portiamo per tutta la vita. Non conta la distanza fisica o mentale, la città in cui sei nato e cresciuto la porti dentro e in qualche modo la rivedi anche nelle opere che produci. I colori, la luce e le forme che creo nei miei quadri sono direttamente o indirettamente riconducibili alla mia terra, la Sicilia, e alla mia città, Avola.

D. Con la vostra mostra, qual è il messaggio che volete lanciare alla città?

Il progetto TERREM888TO, organizzato da me con il supporto di Francesco Campisi e dell’associazione “AVOLA CREA(T)TIVA”, nasce 6 anni fa con l’unico scopo di scuotere le menti un po’ assopite della nostra città e ha il fine, attraverso l’Arte, di dare spazio ai giovani talenti presenti nel nostro territorio. In ogni edizione riusciamo a proporre nuovi artisti di talento e questo è davvero per me una fonte di orgoglio e grande soddisfazione.

D. Descrivimi l’emozione di esporre nella propria città insieme ad altri artisti conterranei.

È davvero un piacere poter presentare le mie opere nella mia città; mi sforzo ogni anno di incastrare i vari impegni per riuscire a esserci, oltre che con le mie opere, anche fisicamente durante i giorni della mostra. È bello parlare e condividere le sensazioni con gli altri artisti e con il pubblico di Avola, che ogni anno è sempre numeroso e attento a quello che proponiamo. A ogni edizione nuovi artisti ci vengono a trovare e iniziamo a pensare a quella nuova.

D. Durante la tua carriera, qual è l’esperienza che ti è rimasta più impressa?

In questi anni posso ritenermi davvero fortunato, ho avuto modo di esporre le mie opere in tantissime gallerie e musei, sia in Italia che nel resto del mondo. Se devo proprio sceglierne una, direi la mostra presso l’Istituto Italiano di Cultura di Osaka in Giappone. Confrontarsi con una cultura così diversa dalla nostra è stata un’immensa fonte di ispirazione e mi ha aiutato ad ampliare ulteriormente i miei orizzonti creativi.

D. Tra tutti gli artisti che prediligi, quali senti più vicini a te?

Molti artisti hanno influenzato il mio percorso, alcuni rimangono dei pilastri creativi anche se sono lontani da quello che realizzo. Alberto Burri mi ha folgorato sin dai tempi dell’accademia e rimane uno dei miei preferiti assieme a molti altri artisti italiani di quel periodo, come Mario Schifano, Kounellis e Afro Basaldella. Fra gli internazionali, non posso non citare i maggiori esponenti della Pop Art Americana, che hanno stravolto il mondo dell’arte e continuano a influenzarlo, poiché la loro rivoluzione la viviamo ancora, quotidianamente: Jackson Pollock, Andy Warhol, Roy Lichtenstein e Jean Michel Basquiat sono dei modelli straordinari.

D. Descrivimi il tuo concetto d’arte.

Mi piace pensare alle mie opere come a un momento felice, sia per me che per un fruitore esterno. Con l’arte astratta è difficile dare una sola interpretazione e a volte la mia chiave di lettura non coincide con quella degli altri. Io ci vedo libertà, di pensiero e costruzione, ci vedo una porta aperta verso nuove percezioni di noi stessi e della realtà che ci circonda, ci vedo l’espressione di tutto quello che abbiamo dentro e che troppo spesso, per mille motivi, non riusciamo ad esprimere.