APPUNTAMENTO AL CINEMA

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Recensioni ed Eventi

A cura di Federica Rizzo 

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Presentato come evento speciale alla 32esima edizione della Settimana della Critica alla Mostra del Cinema di Venezia, Veleno è ambientato in Campania, in un piccolo centro del casertano, dove una famiglia di agricoltori vive il dramma di un territorio violato, contaminato dai veleni che i camorristi hanno disseminato in gran parte della provincia. La tragedia è vissuta attraverso il dolore per la malattia di Cosimo (Massimiliano Gallo), il capofamiglia. Una lotta tra vita e morte, in un paese che non può sfuggire alla morsa del potere mafioso che distrugge direttamente e indirettamente, uccidendo prima terra e poi vita.

Attraverso le vicende di tre famiglie, in un approccio alla materia equilibrato ed intelligentemente privo di retorica, il secondo lungometraggio del napoletano Diego Olivares, rispetto a una precisa problematica (l’avvelenamento della terra nei territori del sud, ad opera della criminalità organizzata), resta piuttosto asciutto, secco, privo di retorica. L’impeto di denuncia passa qui per un naturalismo assoluto, che parte dalla scelta di far recitare gli attori in dialetto stretto. I personaggi risultano strettamente legati alla “terra” che li nutriva ed ora arriva a distruggerli: mentre Ezio (Gennaro Di Colandrea) e la sua famiglia restano moralmente contaminati dal morbo dell’illegalità che stringe il territorio, riuscendo tuttavia a rimanerne fisicamente indenni, Cosimo paga la sua intransigenza verso il medesimo morbo con la malattia e il decadimento fisici.

Film essenzialmente di scrittura e d’attori, Veleno si fa forte di una prima parte incentrata sulla descrizione antropologica del territorio che vuole raccontare e di una seconda che si concentra prevalentemente sul dramma, più intimo, di una coppia che vede approssimarsi la fine di una vita e l’inizio di un’altra. Nella seconda parte il tono vira sul versante melodrammatico, con una Luisa Ranieri che prende su di sé il peso di gran parte della riuscita emotiva del plot, rendendo la sua Rosaria, il simbolo indiretto della resistenza alla devastazione ambientale e del legame profondo con la terra e i suoi prodotti. E’ proprio la sofferenza dei protagonisti la forza di Veleno che evidenzia le contraddizioni di un luogo su cui lo Stato sembra non avere più presa e dove i criminali torturano la natura che poi a sua volta si ribella.