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Recensioni / Eventi : Directions – Tutta in una notte a Sofia

A cura di Vittorio De Agrò

Il biglietto d’acquistare per “Directions-Tutta in una notte a Sofia” è : Ridotto (Con Riserva)

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“Directions- Tutta in una notte a Sofia”” è un film del 2017 diretto da Stephan Komandarev, scritto da Stephan Komandarev, Simeon Ventsislavov, con : Vasil Banov, Ivan Barnev, Assen Blatechki, Stefan Denolyubov, Dobrin Dosev, Gerasim Georgiev.
Sinossi: A Sofia, nell’odierna Bulgaria, durante un incontro con un banchiere, un piccolo imprenditore, che guida un taxi per arrivare alla fine del mese, scopre di dover pagare una tangente per mantenere la sua licenza. Vuole rimanere un uomo onesto, ma anche la commissione che valuta la sua denuncia di estorsione chiede la sua parte. Preso dalla disperazione, uccide il banchiere, per poi suicidarsi. Mentre il caso fa esplodere su tutte le radio un dibattito sullo stato di disperazione in cui versa la società civile, 5 tassisti, con i loro passeggeri, percorrono le strade notturne della città in cerca di nuove direzioni, nuovi modi per affrontare la vita.

Recensione :
Noi italiani siamo campioni del mondo nel lamentarci del nostro Paese, dell’inettitudine dei nostri politici, dei disastri della burocrazia e dei furti perpetrati da parte delle banche con la convivenza dello Stato
Sono, ovviamente, lamentele legittime , figlie di un disagio economico, sociale e politico che si rivela ogni giorno più forte e diffuso.
Basta entrare in un bar , in un negozio o salire su un autobus per ascoltare il livello di sfiducia, rabbia, ed esasperazione dei cittadini comuni, desiderosi di un vero repulist della classe dirigente.
Ma è solamente l’Italia a vivere questa profondo , lungo e inarrestabile declino?
Il saggio proverbio “Mal comune mezzo guadio” , mai come nell’attuale contesto storico, si rivela utile ed efficace ne dimostrare il fallimento economico e politico di quest’Unione Europea voluta dai banchieri e burocrati e subita dai cittadini.
“Directions” è un crudo, spietato, amaro spaccato della corruzione politica, povertà e degrado morale, sociale in cui la società bulgara è drammaticamente immersa, descritta in modo asciutto, essenziale , ma quanto mai incisivo e profondo dai due valenti sceneggiatori Stephan Komandarev, Simeon Ventsislavov, che si rivelano prima di tutto degli attenti , sensibili ed acuti osservatori della loro societ
Preso spunto da un reale fatto di cronaca avvenuto a Sofia due anni fa, Stephan Komandarev conduce lo spettatore all’interno di un microcosmos in cui è protagonista la dura e feroce realtà bulgara magistralmente interpretata e rappresentata dai 5 taxisti che svolgono il loro abituale lavoro notturno per le strade della capitale bulgara.
Lo spettatore italiano ascolta e tocca con mano come le tematiche di povertà, avversione all’immigrazione e d’esasperazione e rabbia contro banche e politici , siano uguali se non ancora più forti e divisorie tra i cittadini bulgari.
Komandarev utilizza uno stile semplice, scarno preferendo dare spazio alle immagini, alle parole ed ai dialoghi davvero potenti, amari e pieni di emotività e rassegnazione.
“Directions” è una pellicola che colpisce, scuote, indigna e fa riflettere lo spettatore , potendo contare su una sceneggiatura solida ed accurata e soprattutto per merito di un cast dotato di talento, carisma, esperienza e presenza scenica, che hanno reso credibile ogni personaggio.
“Directions” ha un ‘impianto drammaturgico e registico che rievoca per alcuni versi “Taxi Theran” di Jafar Panahi (Orso d’oro come miglior film alla Berlinale 2015), avendo entrambe le pellicole scelto il taxi come strumento per raccontare e mostrare al mondo gli aspetti più oscuri, terribili e poco conosciuti dell’Iran e poi della Bulgaria.
Però tra le due pellicole, il nostro personale gradimento va al film di Komandarev per essere riuscito, con abilità e creatività, a trasmettere vivide e sincere emozioni , facendo entrare lo spettatore dentro la storia in modo avvolgente ed empatico.
“Directions”, anche se nella seconda parte perde qualcosa sul piano del ritmo e dell’incisività di racconto, ti inchioda alla poltrona fino alla fine, costringendoti a rivalutare la realtà italiana ed allo stesso tempo provando una sentita solidarietà e stima per i protagonisti, che nonostante tutto, continuano a lavorare mostrando dignità, decoro ed umanità, doti rare in un Paese, moralmente fallito.