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Recensioni -Eventi: La Ruota delle Meraviglie
A cura di Vittorio De Agrò

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Il biglietto d’acquistare per : “La Ruota delle Meraviglie” è : Ridotto

“La Ruota delle Meraviglie” è un film del 2017 scritto e diretto da Woody Allen, con : Kate Winslet, Justin Timberlake, Juno Temple, James Belushi, Max Casella, Tony Sirico, Steve Schirripa, Jack Gore, David Krumholtz, Robert C. Kirk, Tommy Nohilly, Tom Guiry, Bobby Slayton.
Sinossi: Firmato dall’eclettico Woody Allen, La Ruota delle Meraviglie (Wonder Wheel) ha come sfondo la pittoresca Coney Island, con la spiaggia, la passerella e le scintillanti attrazioni lungo il litorale.
1950, le vite di quattro personaggi si intrecciano ai piedi della celebre ruota panoramica costruita negli anni venti: quella dell’imbronciata e malinconica Ginny (Kate Winslet), ex attrice emotivamente instabile, ora cameriera presso un modesto ristorante di pesce; di suo marito Humpty (Jim Belushi), rozzo manovratore di giostre; del giovane Mickey (Justin Timberlake), un bagnino di bell’aspetto che coltiva aspirazioni da commediografo; e della ribelle Carolina(Juno Temple), la figlia che Humpty non ha visto per molto tempo e che ora è costretta a nascondersi nell’appartamento del padre per sfuggire a un gruppo di spietati gangster che le dà la caccia.
La pittoresca boardwalk fa da sfondo a un racconto fatto di fragili speranze e nuovi sogni, passione e tradimenti, corteggiamenti nervosi e impacciati in puro stile Allen, in un clima di inganno e tensione che stride con le luci delle giostre, l’ilarità e la spensieratezza dei bagnanti. A complicare la situazione l’intromissione sgradita (solo ai personaggi del film) di Max Casella, Steve Schirripa e Tony Sirico.

Con La Ruota delle Meraviglie, Woody Allen torna negli Stati Uniti per la terza volta di fila dopo Irrational Man e Café Society, a soli tre anni dalla fine di una sorta di tour spaziotemporale che l’ha portato ripetutamente in Europa. Dalla Barcellona di qualche anno fa (Vicky Cristina Barcelona, 2008) alla Londra contemporanea (Incontrerai l’uomo dei tuoi sogni, 2010), dalla Parigi animata dai Roaring Twenties (Midnight in Paris, 2011) alla Roma dei nostri giorni (To Rome with Love, 2012), per finire sulla Costa Azzurra dei primi anni ’30 (Magic in the Moonlight, 2014). Un girovagare che solo un esperto ritrattista dell’animo umano come Allen avrebbe potuto arricchire di personaggi tanto tormentati e scombussolati quanto affascinanti.
Recensione :
Attenzione, diffidate di chi sostiene che arrivati alla fatidica soglia dei quarant’anni , la vita possa offrire una seconda ed inaspettata chance per essere felici e magari innamorati.
Donne di mezz’età , magari divorziate con figli, pensate davvero di poter incontrare un giovane, aitante e colto principe azzurro disposto a salvarvi da una triste e cupa quotidianità?
Davvero pensate che l’amore sia un sentimento nobile, puro, altruistico rendendo le persone migliori?
Chi trova un amore se lo tiene ben presto e chi osa solamente pensare d’intromettersi, deve essere consapevole di poter anche fare una brutta fine.
Pensate che queste parole così ciniche, cattive, feroci quante veritiere siano frutto del cinismo del sottoscritto?
Ebbene no, cari lettori, è l’amato Woody Allen a dare voce a ciò che tutti noi intimamente pensiamo e proviamo , ma che non abbiamo mai osato ammettere pubblicamente, temendo d’essere giudicati come persone orribili.
Negli ultimi anni la Tv, le pubblicità, il cinema stanno veicolando un messaggio ottimistico quanto pericoloso che un uomo e soprattutto una donna di mezz’età, possano rifarsi una vita sentimentale dopo un fallimento matrimoniale, o quanto possa godere d’intensi e piacevoli incontri sessuali con partner più giovani.
Tutti hanno diritto ad aspirare, ovviamente, ad una seconda chance, ma fidarsi , affidarsi nuovamente di una persona, può essere rischioso, se non fatale.
Woody Allen dimostra ancora una volta la propria straordinaria capacita e talento nell’osservare, scrutare e spingersi dentro la parte più oscura ed egoistica dell’animo umano, firma una sceneggiatura capace di raccontare azioni e pensieri terribili di una donna innamorata magistralmente interpretata da Kate Winslet .
Solo un grande genio come Allen si può permettere d’ inserire tali tematiche forti come il tradimento e la vendetta d’amore in una cornice drammaturgica da commedia quasi rosa inizialmente, per divenire lentamente noir ed infine tragica , ma mantenendo costante viva e tagliente un’ironia dalle mille sfumature e sempre calzante ed adeguata al momento emotivo e narrativo della storia.
“La Ruota delle Meraviglie” va considerato come una versione più malinconica, amara e sincera del celebre “Match Point”, ma con due sostanziali ed importanti differenze.
”La Ruota delle Meraviglie” è ambientato in America e soprattutto i suoi personaggi sono dei vinti, dei falliti, od al massimo dei illusi sognatori ben rappresentato dal convincente Justin Timberlake, nel ruolo di Mickey.
“La Ruota delle Meraviglie” mostra allo spettatore contemporaneamente la bellezza e crudeltà del sentimento amoroso e come quest’ultimo più che rendere le persone migliori, ne aumenti le insicurezze e l’egoismo.
“La Ruota delle Meraviglie” può contare sulla meravigliosa fotografia del Maestro e Premio Oscar Vittorio Storaro, che sublima con il proprio lavoro di luci ed ombre sul volto dei personaggi e più in generale nelle scene, i rapidi e continui evoluzioni delle emozioni, sentimenti che sono in vero i veri protagonisti della vicenda.
Jim Belushi e Juno Temple contribuiscono con talento e personalità alla riuscita del film, rendendo credibile e reale il rapporto inizialmente conflittuale e poi di pacificazione tra un padre e una figlia.
Tutti possono sognare una vita migliore, ma purtroppo per molti di loro la realtà non concederà vie d’uscita dalla prigione esistenziale del quotidiano.
Un concetto magistralmente reso chiaro e visibile dal amaro e tragico finale costruito da Allen e splendidamente interpretato sulla scena dai silenzi e sguardi di Kate Winslet, una donna rassegnata al proprio futuro d’infelicità.