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Recensioni /Eventi: “Il dubbio- un caso di coscienza”
A cura di Vittorio De Agrò
Il biglietto d’acquistare per “Il dubbio-un caso di coscienza” è: Di pomeriggio (Con Riserva)

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“Il dubbio-un caso di coscienza” è un film del 2017 diretto da Vahid Jalilvand, scritto da Vahid Jalilvand, Alì Zarnegar, con : Navid Mohammadzadeh, Amir Aghaee, Hediyeh Tehrani, Zakieh Behbahani, Saeed Dakh, Alireza Ostadi.
Sinossi:
Il dottor Narima, anatomo-patologo, un uomo virtuoso e di solidi principi, ha un incidente con un motociclista e la sua famiglia, in cui ferisce un bambino di otto anni. Si offre di portare il bambino in una clinica vicina, ma il padre rifiuta il suo aiuto come il suo denaro. Alcuni giorni dopo, il Dottor Narima scopre che lo stesso bambino è stato portato nello stesso ospedale in cui lui lavora per un’autopsia per morte sospetta. Nariman deve affrontare un dilemma: è lui il responsabile della morte del piccolo a causa dell’incidente o la morte è dovuta a un avvelenamento da cibo, come sostiene la diagnosi degli altri medici?
Recensione :
Quanto è difficile, delicato, complesso confessare la verità?
La verità rende liberi recitano le sacre scritture.
Ma quale uomo sarebbe disposto a “praticarla”, consapevole di sicure e disastrose conseguenze personali e professionali?
“Un dubbio.un caso di coscienza” racconta la crisi morale ed esistenziale di due uomini costretti, per motivi diversi ed opposti, a dover fare i conti con la propria coscienza.
Il Dottor Narima è un ottimo e scrupolosi medico oltre che un uomo perbene, eppure nel timore di ricevere una multa per non aver rinnovato l’assicurazione dell’auto non chiama la polizia stradale e soprattutto non obbliga Moosa, il padre del bambino ferito, a sottoporre il figlio ad ulteriori accertamenti nell’ ospedale più vicino.
Il giorno dopo, scopriamo tragicamente il bambino è morto.
Il suo corpo è stato infatti portato all’ospedale, dove lavora Narima,
Perché è morto il bambino? Di chi è la colpa? Il primo referto dell’autopsia certifica l’avvelenamento da botolino escludendo ogni forma di trauma.
Una verità che devasta Moosa, responsabile d’aver fatto mangiare dei polli avariati alla propria famiglia.
Moosa reagisce con rabbia e disperazione vendicandosi dell’uomo dei polli, picchiandolo quasi mortalmente.
In pochi giorni la vita di Moosa è distrutta: ha perso un figlio, sua moglie lo ritiene responsabile ed è rinchiuso in carcere con l’accusa di tentato omicidio.
Ma anche la vita di Narima non sarà più la stessa. L’uomo si sente responsabile della morte del bambino, nonostante l’autopsia certifichi il contrario.
Narima sente d’essere venuto meno ai suoi doveri di medico ed ai propri principi d’uomo.
Lo spettatore assiste al disfacimento esistenziale dei due protagonisti schiacciati da di rispettivi sensi colpa , senza che niente e nessuno possa fermarli.
“Un dubbio- un caso di coscienza” presentato lo scorso anno a Venezia 74, nella sezione “Orizzonti” oltre che premiato come migliore regia e migliore attore protagonista (Navid Mohammadzadeh), è un film duro, angosciante quanto lineare e semplice nella struttura e sviluppo, con un respiro e stile molto teatrale, che se da una parte esalta i talenti , esperienza e presenza scenica dell’intero cast artistico, dall’altra parte la storia soffre di un’estrema statica e lentezza narrativa.
Lo spettatore segue comunque con pathos ed interesse le tormentate vicende dei due protagonisti fino a un finale aperto quanto amaro nell’evidenziare come la verità non sia sempre il rimedio di ogni dolore , ma bensì un’ulteriore fonte di sofferenza.

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