“Diario Sottovento – Certe tempeste incerti angoli di vita”: un nuovo libro della scrittrice Rosalda Schillaci

received_497309517690038

Recensioni ed Eventi

A cura di Maria Cristina

 

Ve li ricordate “Infiniti Definiti” e “Istintu di Jinestra”? Il primo l’esordio, il secondo l’espressività emozionale nella lingua del cuore: il Siciliano, il terzo – oggi – con una maturità dimostrata sul campo. Oltre il battesimo del fuoco della scrittrice catanese che ancora una volta ci stupisce, allestendo uno stile sfaccettato e innovativo. Oltre argini stabiliti da un destino e tesse una storia viva, la sua, in cui però ognuno di noi può identificarsi. Due e più piani emotivi – come una vera osmosi tra chi scrive e chi legge – che si incontrano e interagiscono, venate da paure, insicurezze e sublimazioni coraggiose.

received_385092852205713

Non si trincera dietro maschere Rosalda Schillaci, ma con caparbietà lotta, non si arrende, cade e si rialza come la ballerina protesa verso la luce della copertina. Un cigno: chiaro riferimento alla concezione metaforica del poeta nell’ottocento così come il Pellicano e l’Albatro – così come ci racconta l’autrice – . La Schillaci capovolgendo un sentiero tracciato da altri, segue la strada e ci guida oltre un confine che non accetta muri e limiti. “Diario Sottovento” edizioni Algra, tocca tante corde emozionali e apre alla riflessione con una miriade di sottotesti e riferimenti a poeti e scrittori del passato come Mallarmè, De Musset, Antonia Pozzi, Silvia Plath e Virginia Woolf.

received_493459061479061

La Schillaci utilizza il linguaggio di prosa e poesia, inventa un nuovo genere, compie un vero e proprio salto narrativo, esplora con magia situazioni, sperimenta un linguaggio visivo e musicale. L’effetto che ne consegue risuona potente, vibra nei pensieri segreti, si svela e ci spalanca uno scenario di speranza.

received_497309517690038
Nella nota introduttiva l’autrice espone con chiarezza il piano dell’opera.
“Questa opera non è un romanzo, né una silloge. È un testo di Proesia, cioè prosa e poesia. Non si tratta di poesie e racconti distinti e separati, ma l’anima dell’opera è un unicum intersecato.
Il percorso di vita si sviluppa in sette tratti (tanti quanti sono i giorni della settimana) – intesi come “movimento” – che descrivono cadute e rinascite.

received_1081967978674716

Un lungo pensare per giungere, infine, al nucleo pulsante dell’opera: il settimo tratto, “Certe tempeste incerti angoli di vita”, dove il Diario Sottovento straripa in dodici passi. L’arco di un anno scandito appena da una mera cronologia temporale, cadenzato da stati d’animo in crescendo, e alla fine, che non è una fine, l’inizio di un nuovo tratto. Un “nuovo lunedì” e ancora rinascita.
In tutta l’opera, si ravvisa il tratto anche come “mossa” cioè il diritto di spostare i propri pezzi, nel gioco degli scacchi o della dama, dove la prima mossa tocca al Bianco della Poesia, a cui risponde la contromossa del Nero, la Prosa.

received_487889622003765

Un gioco, la vita, che è danza di mente e cuore. Lontano da emotività minime, ci sono certezze di tempeste che accadranno e incertezze dietro ogni angolo che svolteremo timorosi e ci faranno cadere.
Allora ci si innalzerà ancora da processi viscerali, allo spirito intero del creato.”

“Lo spirito intero del creato” scaturisce con forza e viene sottolineato dalla elegante penna di Lisa Bachis che ne cura la magnifica prefazione. Ecco sotto un piccolo stralcio con cui vi invitiamo fortemente a leggere questo libro evocativo di intime emozioni che con grande umiltà la scrittrice ci dona, chiedendo solo carezze e non facili giudizi:
“La rivolta è in atto, non ci si può sottrarre. Non si rinuncia all’Essere, secondo ritmi umani e non stranianti. Dopo i traumi, le macerie e le scorie del vissuto, ci si vuol ritrovare. Non in un chiuso movimento dell’Ego, bensì nell’assunzione delle proprie responsabilità e nell’accoglienza degli altri esseri. La Natura, l’uomo, gli animali, tutto è in panica simbiosi. L’autrice appare impegnata a dondolare su un’altalena. La sospingono le passioni, gli affetti, i gesti di una quotidianità per nulla banale. I piedi sanno staccarsi da terra e alla terra sanno tornare, là dove ci sono radici antiche”.
Alla fine della prima presentazione svoltasi il 3 agosto 2019 ad Aci Sant’Antonio presso la sala ricca di storia e fascino del Museo del Carretto Siciliano, abbiamo incontrato la Schillaci che ha manifestato così la sua gioia per la riuscita dell’evento:
“ Agata Spinto è stata una relatrice splendida, ha saputo addentrarsi nel mio testo cogliendone con garbo e sensibilità acuta ogni sfumatura. Mi ha emozionato e ha emozionato il magnifico pubblico intervenuto. Ringrazio i miei meravigliosi compagni di viaggio: Laura Galvagno e Antonino Magrì, i quali con la loro voce hanno dato vita alle mie parole scritte. Non tralascio di ringraziare Alfio Grasso di Algra Edizioni che ancora una volta ha creduto in un mio testo, la bravissima Lisa Bachis per la preziosa prefazione e Antonio Giuffrida per la copertina, il video proiettato durante la serata e le foto. È stata una serata dove si è respirato: bellezza, gioia, condivisione, cura, amicizia. Valori per cui vale la pena vivere e…scrivere.”
Noi aggiungiamo che l’autrice ha disegnato con generosità uno scenario che ha arricchito chi ha partecipato all’evento e vi invitiamo a seguire gli eventi in calendario che vi segnaleremo.

received_422101318398286

Auguriamo una lunga carriera a una scrittrice che fin dalle prime battute esprime la passione cristallina per la scrittura e la vita.