DIVERSABILI: “ L O SPORT MIGLIORA LA QUALITA’ DELLA VITA”

A cura di Teresa Maccarrone

“Nell’Unità Spinale Unipolare A.O. per l’Emergenza “Cannizzaro“ ha avuto luogo l’INCONTRO NAZIONALE “SPORT E DISABILITA’. PER IL DIRITTO AD ESSERE PERSONA” I^ edizione, coordinato da SudSantà e Cittadinanzattiva Sicilia.”

Locandina-16-maggio-low-res-203x300Le barriere socio-cultuali per molto tempo hanno emarginato i giovani diversabili , ma lo sport possiede  i requisiti per abbatterle e nel 2006, a Torino, ha avuto luogo la  Prima Giornata Nazionale dello Sport  Paralimpico.

La manifestazione sportiva è stata realizzata, da allora, anche in altre realtà nazionali e il 13 settembre 2012  in particolare sono state interessate Assisi, Bari, Bologna, Padova, Roma, Torino e Palermo grazie al Comitato italiano Paralimpico (CIP),  che si pone l’obiettivo di coinvolgere di ampliare e diffondere la pratica sportiva.

Per la Sicilia è da rilevare che sono soprattutto le province di Palermo, Catania e Messina a registrare maggiori iniziative associazionistiche sportive per gli atleti iscritti al CIP  ma,  come afferma il presidente Gaspare Majelli,   il numero dei tesserati è ancora esiguo rispetto al numero complessivo dei giovani disabili  siciliani, ”una goccia nel mare”.

Dodici sono le discipline praticate in Sicilia da atleti con problemi di handicap fisici, sensoriali e mentali: atletica leggera, canoa, tiro con l’arco, scherma, equitazione, judo, wheelchair, hockey, calcetto a cinque, torball e goalball, ma sono il tennis-tavolo ed il nuoto le più gettonate. Ognuna delle discipline ha una propria utilità per il conseguimento di risultati terapeutici. I diversabili, praticando lo sport, passano da soggetti passivi a soggetti attivi, sperimentano la gioia di essere protagonisti di importanti eventi e la gioia del vivere insieme agli altri, hanno occasione di confrontare le proprie idee, rafforzano cosi l’identità personale e favoriscono l’autostima. Lo sport  fa nascere nei giovani diversabili coraggio, pazienza,  capacità di stare meglio con sé stessi e con li altri. Lo sport costituisce una opportuna occasione per il giovane disabile perché migliora le capacità motorie e sensoriali e lo avvia all’indipendenza fisica e psicologica, a  diventare quanto più possibile autosufficiente. foto (4)

Nell’Unità Spinale Unipolare A.O. per l’Emergenza “Cannizzaro“ ha avuto luogo l’INCONTRO NAZIONALE “SPORT E DISABILITA’. PER IL DIRITTO AD ESSERE PERSONA” I^ edizione, coordinato da SudSantà e Cittadinanzattiva Sicilia, alla presenza di un pubblico attento e interessato , costituito per la maggior parte da giovani studenti universitari,  educatori fisici e sportivi, terapisti occupazionali. Nel corso del Convegno , rendendo noto il loro operato, hanno dato contributo: Raffaele Stancanelli, sindaco della Città di Catania, Paolo Cantaro Commissario straordinario A.O. per l’emergenza “Cannizzaro” Catania, Maria Pia Onesta, direttore dell’Unità Spinale Unipolare A.O. per l’Emergenza “Cannizzaro”, Francesco Coppolino, Responsabile scientifico per  SudSanità, Giacomo Pignatare, Rettore dell’Università di Catania, Ferdinando Tripi,  Responsabile del Centro di medicina dello sport di Modena, Salvo Signorelli, Coordinatore della Scuola di Specializzazione della Scuola in Medicina dello Sport UniCT, Maurizio Di Mauro, Presidente CRAMD(Centro Ricerche Attività Motoria Metabolica del Diabete ) , Giuseppe Greco, Segretario regionale di Cittadinanzattiva, altre persone competenti  di sport riabilitativo:  Presidenti di Comitati CONI,  CUS,  CIP; Presidenti di Federazioni, di associazioni della disabilità,  di cittadini disabili.save the date

Il Convegno è stato di rilevante importanza per due motivi: 1) ha portato a conoscenza dei presenti  gli approcci avanzati di medicina riabilitativa per i bisogni del disabile sportivo, gli ausili di cui gli stessi necessitano per praticare specifici sport;  2) è stato  un’occasione di confronto tra  medici esperti nel settore della riabilitazione, esponenti di associazioni, di comitati, di federazioni sportive allo scopo  di dare vita a strategie utili per sostenere,  attraverso la pratica di attività sportive,  l’affermarsi del disabile come persona.

Ottemperando all’art. 3 della Costituzione bisogna chiedersi: “Cosa fare per il giovane disabile ?” La risposta è aprirgli degli orizzonti, sviluppando iniziative utili volte al recupero del benessere fisico e psichico.

La collaborazione di tutti costituirà il mezzo più idoneo ad abbattere quella frattura che ancora oggi esiste tra giovani “normodotati” e “disabili”.