Economia americana in tilt?

A cura di Salvo Cavallaro

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Non è una strana malattia tropicale ma la paralisi federale americana, iniziata nella notte dopo il mancato accordo tra Camera e Senato sul budget dello Stato, originato dallo scontro sull’Obamacare (la riforma sanitaria al via oggi che permetterà a 50 milioni di americani sin qui esclusi dal sistema di essere finalmente assicurati). Da giorno 1 di ottobre si da via alla riforma sanitaria, tanto invisa ai conservatori che hanno consumato la loro vendetta con il mancato rifinanziamento del budget federale attivando così di fatto il cosiddetto ‘shutdown’ ovvero la paralizzante serrata di tutte le attività non strategiche.

Questo ha innanzitutto comportato che 800.000 lavoratori sono da un giorno all’altro rimasti a casa e la prima economia del mondo è divenuta ostaggio di quella che Obama ha definito una “crociata ideologica”. Sono rimasti esclusi dal provvedimento solo il personale del Congresso, i militari dell’Esercito e della Guardia costiera,  i servizi di sicurezza alle frontiere e negli aeroporti, il personale della Nasa di assistenza a satelliti e astronauti.

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Lo shutdown oltre che colpire direttamente e indirettamente gli americani attraverso grossissimi disservizi e ricadute economiche sempre più gravose sta coinvolgendo anche gli stranieri ospiti.

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Il turismo USA che aveva subito un’impennata negli ultimi anni grazie all’instabilità del medioriente e nord Africa, oltre ai Terremoti e tsunami che hanno piegato l’Asia, rischiano di ritorcersi come un boomerang sull’economia statunitense.