LE FESTE DI GENNAIO IN PROVINCIA DI CATANIA

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Storiche memorie

A cura di Nunzio Rapicavoli

Un antico proverbio recita: “L’Epifania tutte le feste porta via”. Questo non vale certamente per la provincia di Catania, perché proprio dopo l’ultima festa natalizia vi e’ un susseguirsi di manifestazioni popolari, che culmineranno i primi giorni di febbraio con la festa di Sant’Agata a Catania.

Il 15 gennaio si celebra San Mauro. A Viagrande il Simulacro del Santo ha un aspetto di una persona anziana con la barba e i devoti del luogo lo chiamano “San Mauro il Vecchio”. Si differenzia con il San Mauro di Aci Castello. Il Santo, infatti, qui, ha un aspetto più giovanile tanto che è chiamato “San Mauro il Giovane”.

La Festa di Viagrande è famosa soprattutto per gli straordinari spettacoli pirotecnici che illuminano il cielo nelle fredde serate di gennaio soprattutto nel giorno della vigilia. Il 15 il Santo farà la sua trionfale uscita alle ore 13.00 tra l’acclamazione dei fedeli di tutto il mondo poiché  il devoto di San Mauro, in qualsiasi parte del mondo si trovi, alle 13.00 del 15 gennaio con il cuore è sempre presente con la sua Viagrande. Si inginocchierà davanti l’immagine del Santo e pregherà in unione con i devoti che porteranno per tutte le ore del giorno il Simulacro in giro per le vie del paese.

Altro appuntamento importante del mese di gennaio è sicuramente la festa di Sant’Antonio Abate ad Aci Sant’Antonio. Il 17 gennaio il paese celebra la festa liturgica mentre la festa grande si svolge ad agosto con cadenza biennale. Pur tuttavia, anche questo di gennaio è un appuntamento molto sentito dalla popolazione per la benedizione degli animali di cui Sant’Antonio Abate è il protettore.

Siamo nei giorni più freddi dell’anno, per questo un vecchio detto dice che Sant’Antoniu e santu Mauro su santi cu i cappotti (Santi con i cappotti), proprio perché le statue dei due santi sono totalmente coperte. Sant’Antonio è anche il Santo che tradizionalmente dà il via al Carnevale: “A Sant’Antonio maschera e sona, a San Mastianu  mascheri ‘n chiani” cioè a Sant’Antonio maschere e suoni mentre per San Sebastiano la maschera è già in piazza. Proprio San Sebastiano è l’altro grande santo che viene festeggiato in maniera grandiosa ad Acireale. Il santo, qui, è rappresentato nudo mentre subisce il martirio delle frecce. Infatti, si dice che sia nudo per raccogliere tutto il freddo del mese.

Per la festa di San Sebastiano la città di Acireale, come per magia, sveste i panni del quotidiano per ritornare indietro nel tempo, poiché questa è una   festa che va oltre la fede.

Tutto il giorno i “devoti” portano per le strade della città il  settecentesco fercolo con il simulacro di San Sebastiano. I momenti di grande emotività riguardano la corsa dei fedeli all’uscita dalla Basilica omonima (al cui interno si trovano i bellissimi affreschi di Pietro Paolo Vasta sulla vita del Santo), la salita a San Biagio con la vara portata a spalla dai “devoti” e l’arrivo alla vecchia stazione per il ricordo e la rievocazione della benedizione alle reclute che partivano per la prima guerra mondiale.

In serata la corsa su Via Roma e, a seguire, sotto l’arco del Vescovo, a mezzanotte, il tradizionale appuntamento con il rientro: ultima corsa dei devoti che, stanchi ma emozionati, hanno portato in giro il loro Santo Patrono come si fa con un parente, un fratello che torna dopo tanto tempo a casa per riabbracciare i propri cari.

Tutte queste feste patronali culmineranno poi con la grande festa di Sant’Agata che è: “Primavera di fede e Folclore”. Rappresenta il clou delle feste folcloristiche in Sicilia.

Non si potrà mai capire l’importanza di un festa popolare senza vedere almeno una volta nella vita la festa di Sant’Agata a Catania. Scriveva il comm. Luigi Maina, “Fin quando ci sarà il popolo la festa di Sant’Agata ci sarà perché è una festa di Popolo per il Popolo”.