LE ODI

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Le Odi

A cura di Ludovico Anastasi

 

M’hai promesso

padre

l’altra notte

in sogno

che mi saresti rimasto

per sempre

accanto.

Non ombra

non illusione

non fuggevole sembianza

di salvezza eri.

Un soave canto

forse

semplicemente l’Antonino

semplice compagno

musicista

dallo sguardo dolcemente fiero

a me tornato

senza piu’ rancore.

Entrambi emozionati

dopo tanta assenza

(che in me significava dolore amara vita

legata a tutto cio’ fra noi mai detto

inesorabilmente era ferita e oscurita’ e pianto)

ci guardavamo.

Quanta vita ci si gioca

in pochi istanti

quando un abbraccio annullerebbe le distanze

e nulla sai crudele

nei vent’anni

con dentro inutili parole

decorate

spese a cercare

nella memoria

un sorriso

una luce

un dono

un qualcosa che ci facesse

finalmente

figlio e padre

ti negai l’abbraccio

ed eri tu a chiedere perdono.

Adesso

sperimentato lo scempio degli affetti

so quanto entrambi inganno’ la sorte

portandoci tante volte a sfida

da quella notte

che chiamato al gioco della vita

mi rivelai angelo di morte.

E adesso che rinasci

in me profeta

adesso che in me rinasci

gioiosa luce di concordia

adesso misericordia

padre misericordia.