LE ODI

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Le Odi

A cura di Ludovico Anastasi

 

MEDITERRANEO

Hanno speranze in giorni ed anni di albe e di tramonti. Dei materni grembi, rimembrando le acque, placidi i bimbi si lasciano avvolgere dalle onde. Tutti cercano il sonno calmo dei riposi. In indefinito tempo impareranno l’etereo mestiere delle anime.

DOPO OCCASIONALE INCONTRO.

E un tempo breve mi ti porto’ via mentre avrei voluto trattenerti almeno per un’ ora giocando con gli sguardi. Tu sei svolazzante Dea che fugge per stare al passo con gli impegni. Ed io, le braccia penzolanti, non so come inseguirti.
(Notte del 27 luglio 2019).

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DUBBIO

Tutto e’ un interrogativo, un subbuglio, un dubbio. Semmai mi ritrovassi nel tempo remoto, vivrei come oggi lo stesso innamoramento? Oh care terre del cuore, a lungo vi ho coltivate senza risposte, senza fiori per le farfalle.
(Notte del 28 luglio 2019).
Dedicato all’Editore della Rivista.

LA NON RESA

Si puo’ governare ovunque, anche nella piazza piu’ vuota per abbandono e per incuria, in solitaria attesa di tirar le cuoia, purche’ non si conosca resa allo sgomento, alla caduta.

VOLARE

Mi porto addosso la nomea di scapigliato pessimista. E qui sta l’errore, la violenza di inventata mutazione, che’ io sono veramente me quando ardisco alle meravigliose altitudini dell’amore. Ed anche se fosse illusione nelle alte sfere celesti rimango a volare.
(pomeriggio del 29 luglio 2019).
Dedicato all’Editore della Rivista.