LE ODI

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Le Odi

A cura di Ludovico Anastasi

 

CONTINUUM

E colloco la vita nella lucidata delle scarpe, piccola parata attorno alle mie cose stanche, recidive colpe, la mattanza delle passioni allattate al seno delle stelle.

IN CADUTA

E mi tolgono cosi’ tanta energia nel punto chiave della memoria da farmi zattera sperduta, smisurata ciclicita’ della storia che non si diede pena a darmi identita’ imprecisa, enigma fra gli enigmi, anima che andrebbe ridiscussa nella catabasi di questa universale pantomima.

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ANABASI

Ristagnante memoria mi diventa azzurrina, mare in calma al sole splendente d’agosto. Si sopporta questo tanto di afa che’ nessuna gioia e’ trinitariamente perfetta. S’insinua l’oscuro ricordo che quasi tutto rabbuia. E nel quasi s’inarca salvezza.

VITE

Forte l’ammanco d’entusiasmo per dar risveglio a taciute intese. Inauguro cosi’ la stagione dei grandi malintesi lunga fino al mio compimento. Lunghezza che calcolo nodo dopo nodo colmando l’insufficienza in matematica che mi portavo dietro come peso. Saro’ piu’ leggero di qualche grammo saldando il dovuto conto. E non so nemmeno a chi e di quanto.

DELL’INELUTTABILE

Passo dopo passo avrei voluto abbracciare orizzonti d’incanto tentando il volo per scrutare dall’alto con desiderio barbarico il gia’ conosciuto alla scoperta dell’ignoto. Ma e’ stato annullato il gran salto. Ad ognuno, e per sempre, il suo interno vuoto.

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