PRESENTATO A MESSINA IL VOLUME “IL SUONO DELL’ANIMA”

A cura di Maria Cristina Torrisi

“Discutendo sul mistero della musica, il volume punta ad analizzare il rapporto tra materia e fisicità, e immaterialità e spiritualità”

Al tavolo: Giuseppe Giordano, Cesare Natoli, Dino Calderone, Giuseppe Gemillo, Sara Zurletti, Vittorio Massimo Majuri

Al tavolo: Giuseppe Giordano, Cesare Natoli, Dino Calderone, Giuseppe Gemillo, Sara Zurletti, Vittorio Massimo Majuri

Grandi consensi di pubblico ieri sera, nell’Aula Magna “Ignatium” dell’Istituto Superiore di Scienze Religiose Santa Maria della Lettera di Messina, alla presentazione del volume del Prof. Cesare Natoli, insegnante di Filosofia e Storia, autore de “Il suono dell’anima”, Musica e metafisica nella riflessione filosofica e teologica.

Si tratta di un’interessante riflessione sulla musica attraverso un iter storico che racchiude contesti culturali differenti. Il lavoro del Natoli punta ad analizzare il rapporto tra il suono e l’immaterialità, per meglio spiegarci tra la natura fisica del suono e la materia che serve per produrlo, considerando, al tempo stesso, il rapporto tra immaterialità e spiritualità. Poiché, così come si evince nella citazione di Thoma Mann, sapientemente ospitata nella Premessa: “Grande è il mistero della musica – essa è senza dubbio la manifestazione più profonda, filosoficamente più allarmante, più affascinante della cultura e dell’umanità, per la sua natura sensibile – sovrasensibile, per il sorprendente legame che in essa intrattengono rigore e sogno, moralità e magia, ragione e sentimento, giorno e notte.”

Il volume, realizzato anche grazie al parziale contributo dell’Università di Messina, rientra a far parte di una collana del Dipartimento di Filosofia “Antonio Aliotta” dell’Ateneo Fridericiano. L’intento è quello di aprire una porta al dialogo interculturale, con studiosi vicini e lontani della grande tradizione napoletana e italiana. 1

Attraverso un’approfondita ricerca, si è voluto evidenziare una “zona di confine” che permette di individuare un significativo concetto: ” la musica costituisce sì un trascendimento dell’empiricità, ma, contemporaneamente, un’attività profondamente radicata nel sensibile. E’ inoltre possibile esplorare la dimensione spirituale della musica, entrando in dialogo con la teologia da un lato e con l’indagine filosofica dall’altro.”