San Lorenzo e Sant’Agata Li Battiati, un legame antico

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Cultura e Spiritualità

A cura di Nunzio Rapicavoli

Le celebrazioni patronali a Battiati si svolgono nel mese di agosto e sono dedicate al santo diacono Lorenzo, bruciato vivo sulla graticola per la sua fede in Cristo, cui il Comune di Battiati nutre un legame indissolubile da secoli.

La sera del 9 agosto si celebrano in Chiesa Madre i Vespri solenni, cantati dal popolo, segue un concerto di musica sacra. Un evento particolare legato al santo è sicuramente l’asta che i cittadini Battiatoti organizzano nella serata della vigilia della festa, sul sagrato della Chiesa Madre, nel tentativo di raccogliere offerte per i poveri.

Secondo la tradizione San Lorenzo è stato scelto come patrono di questa comunità in onore al giudice Lorenzo D’Arcangelo, che per devozione verso Sant’Agata sul posto in cui nel 1444, l’insigne reliquia del velo di Sant’Agata fece fermare la lava (che minacciava la comunità) lui che era proprietario di quel terreno, fece erigere un tempio dedicato alla Santa Catanese, la cosiddetta Cappella del Velo. Il 10 agosto giorno clou dei festeggiamenti, giorno che la chiesa dedica al martirio del santo, già di buon mattino lo scampanio festoso e lo sparo dei colpi a mortaio annunciano il solenne dì festivo. Alle 9,00 nella Chiesa Madre Maria SS. Annunziata, (al cui interno si conserva una splendida pala dedicata all’Annunziata e un quadro del martirio del santo, in cui si legge la scritta “In craticula Te Deum non negavi”, cioè nel fuoco non negavi Nostro Signore) avviene uno dei momenti più toccanti delle celebrazioni: “La svelata del santo” che per mezzo di un ascensore, collocato dietro l’altare maggiore, viene pian piano innalzato al canto dell’inno tradizionale, tra il tripudio dei fedeli, che con commozione rivedono, dopo un anno di attesa, il volto sereno e rassicurante del Protettore. Segue la Solenne Celebrazione Eucaristica presieduta dall’Arcivescovo Metropolita di Catania o da un alto Prelato alla presenza delle autorità cittadine.

Altro momento importante delle celebrazioni è rappresentato dalla Processione per le vie del paese. Intorno alle 20.15, la statua del santo (portata a braccia) e l’insigne reliquia vengono collocati sul fercolo detto “Vara” tra lo sparo dei fuochi d’artificio, lo scampanio festoso e il lancio di carte multicolori. Inizia così, il giro attraverso il paese. Prima tappa la Via Roma sino alla chiesa del Velo di Sant’Agata, per una sosta di preghiera molto sentita a ricordo del miracolo che nel 1444 salvò la cittadina dalla furia del magma incandescente. Un’altra sosta nella zona del cimitero nei pressi della Chiesa di Sant’Antonio Abate, conosciuta come “Cappella del Cimitero” per una preghiera ai fratelli defunti. La processione prosegue per Via Garibaldi e l’antica Via Scala di Betta già Via Trieste, che conserva le caratteristiche dell’impianto urbanistico del XVII secolo. La processione accompagnata dalla banda musicale raggiunge la Via Umberto (principale arteria cittadina) sino a Piazza Marconi dove si trova la Chiesa di San Michele Arcangelo (recentemente restaurata) all’estremità del paese. La Chiesa del XVII secolo è anche detta Chiesa della Grazia, è localizzata in quella che anticamente era la contrada dei “Murabiti” nobile famiglia di queste zone. Intorno le 23.00 il fercolo raggiunge la Via Bellini e Piazza Vittorio Veneto per poi fare rientro in Chiesa Madre.

Uno straordinario spettacolo piromusicale, seguitissimo, sulla facciata della Chiesa Madre saluterà l’arrivo del patrono, che poi, verrà, in maniera commossa, collocato nella sua cappella al canto dell’inno e dopo la solenne benedizione, che conclude una giornata intensa e piena di emozioni

Qualcuno, sicuramente, osserverà il cielo per poter scrutare frammenti di stelle cadenti, che secondo la tradizione sono le lacrime di Lorenzo, che riempiono il cosmo, nella notte più calda dell’anno, nella notte dei desideri, che ognuno serba nel proprio cuore.