SAN SEBASTIANO, IL SANTO AMATO DAL POPOLO ACESE

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Cultura e Spiritualità

A cura di Giusy Pagano

Foto di G.P.

“Ventuno colpi di cannone” hanno annunciato il giorno di festa di ieri, 20 gennaio 2016. Manifestazione che si è svolta presso la Basilica Collegiata di San Sebastiano di Acireale, di cui è Rettore don Vittorio Rocca.
La giornata di festa ha visto protagonista il compatrono San Sebastiano Martire.
Significativi sono stati i momenti in chiesa  articolati ora in gioia, ora in  fervore ed emozione da parte dei tanti devoti e fedeli che in silenzio hanno atteso quel trepidante momento dell’apertura della Cappella dove è custodita la statua del Venerando Simulacro di San Sebastiano.
Già dalle prime ore dell’alba la Basilica ha aperto le sue porte  accogliendo i tanti devoti e pellegrini giunti per devozione con le loro pesanti ceri, o per dare un saluto, o per affidare al Santo le proprie preghiere.
Una festa quella di San Sebastiano che affascina e che incuriosisce per il modo in cui il Santo viene traslato fuori dalla Chiesa. I devoti, che ormai sono tantissimi, dirigono tutti gli spostamenti del Santo.
L’uscita è assai pericolosa se non si osservano alcune precauzioni di sicurezza; infatti, tanti gruppi, le associazioni di volontariato e le forze dell’ordine vigilano affinché tutto proceda in sicurezza.
Dalla pedana che sta davanti la chiesa, il Santo nella sua “Vara” (fercolo) viene sceso con velocità dai tanti devoti i quali effettuano una pericolosa curva che permettera’  loro di proseguire verso Piazza Duomo. Il seguito e’ caratteristico: “Viva S’Ammastianu” gridera’ la folla, mentre uno scampanio e lo sparo di fuochi d’artificio accompagnano in festa il Santo.
Ieri, ricorreva anche il centenario della Prima guerra mondiale (1916-2016), quindi una giornata dedicata anche alla memoria storica, e lo testimonia “la sosta” che per la prima volta, da quando si festeggia il Santo, è stata fatta davanti all’ingresso del Cimitero di Acireale per commemorare i caduti in guerra, tutti raccolti in preghiera per invocare il dono della Pace.
Da sempre un altro momento significativo è l’arrivo del treno alle ore 16/16.30 circa presso la Piazza Agostino Pennisi (ex Stazione) di Acireale. Questa è una sosta obbligatoria del Santo.
Il treno arriva rallentando sul binario, “fischiando” ripetutamente quasi a far scoppiare i timpani mentre sosta per qualche istante. La gente comincia a sventolare i fazzoletti come se salutassero qualcuno sul treno.
Un gesto molto commovente. Un momento che vuole essere un ricordo passato, dei nostri Padri, o i nostri nonni che 100 anni fa si recarono alla stazione per salutare i loro figli che partirono in guerra, e tanti di loro non tornarono più.
Oggi si ripete ancora questo gesto, “per non dimenticare” chi partì per difendere la Patria!