ESTERI, SIRIA: STIPULATO ACCORDO SU UN EVENTUALE INTERVENTO U.S.A.

Obama è tenuto a relazionarsi in maniera costante con il Parlamento di Washington, e studiare una potenziale soluzione diplomatica per una negoziazione (e anche assistenza ai ribelli) da sottoporre alle commissioni Esteri del Senato e alla  Camera dei Rappresentanti.

A cura di Redazione Bohémien

SIRIA

Accordo stabilito tra i leader dei due partiti americani più in vista nella commissione Esteri del Senato federale sul documento che autorizzerebbe il presidente Barack Obama all’impiego della forza contro il regime di Bashar al-Assa.

Tale accordo, tra  il Senatore democratico Robert Menendez, Presidente della commissione, e il premier repubblicano della stessa, Bob Corker, prevede  il divieto di usare forze terrestri e punta su un termine di sessanta giorni per l’intervento militare in Siria, termine che avrà un’ultima scadenza, fissata per ulteriori trenta giorni, al patto che, cinque giorni prima della scadenza, la Casa Bianca dia prova che l’intervento sia necessario e che il Congresso sia favorevole. Inoltre, Obama è tenuto a relazionarsi in maniera costante con il Parlamento di Washington, e studiare una potenziale soluzione diplomatica per una negoziazione ( e anche assistenza ai ribelli) da sottoporre alle commissioni Esteri del Senato e alla Camera dei Rappresentanti.

OBAMALa proposta sarà valutata dal plenum della commissione, e dal 9 settembre in poi dall’intera assemblea. Seguirà anche la messa a vaglia della camera bassa, dove presenzieranno John Kerry, Segretario di Stato, Chuck Hagel, il leader del Pentagono, e Martin Dempsey, il generale capo dello stato maggiore interforze. I tre avevano avuto ieri un’audizione analoga di fronte alla commissione Esteri del Senato.

Dopo la procedura che vedrà l’approvazione di tutti i membri del Congresso seguirà la firma di Obama.

ONU 1Eppure c’è chi si oppone a questo accordo: è il segretario generale delle Nazioni Unite Ban Ki-moon che ha ricordato come l’uso della forza risulterebbe fattibile e legale solo se autorizzato dal Consiglio di Sicurezza Onu. Ma anche  Francois Holland teme che un intervento possa peggiorare la situazione. Un pensiero che ha accomunato anche il segretario generale dell’ Onu.

Riguardo al Presidente Vladimir Putin, ha dichiarato che darebbe il benestare per un intervento armato se fosse davvero sicuro che il Regime di Assad è l’artefice dell’impiego di armi chimiche.

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Infine, i più, tra i cittadini statunitensi e quelli degli altri Paesi, si sono schierati per dire no alla guerra e no affinché gli Usa possano fornire armi alla opposizione anti-Assad.