
LE ODI
A cura di Giuseppe Mosè Leotta
LE ODI
A Cura di Ludovico Anastasi
SCHIZZI
E le patologie non mi consentono ad aggirare le trappole del bastardo cosicche’ frena lo sclancio verso il mio amor platonico.
SCHIZZI
Girovago, infreddolito e triste, costeggiando dell’anima pareti oscure. E tra le tante paure gli occhi di lei fissi su altre parti.
SCHIZZI
Sorseggio piano un caffe’ stretto con il timore di un arresto cardiaco. Una trasgressione che mi concedo. In fondo il fato da tempo ha gia’ tessuto le sue trame… che ci piaccia o meno.
SCHIZZI
Aboliamo i proverbi consolatori da nulla. Qui viviamo di illusioni. In realta’ la mascherina sulle tue labbra la tortura.
SCHIZZI
E non e’ ancora ora di bagliori, di calde assolate strade, di notturne cicale. Lotte interiori sbocciano in voti a taumaturgiche guide...
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A cura di Ludovico Anastasi
NEVE
Ti portero’ con me sull’Olimpo a chiedere agli dei un innesto per possedere il tuo candore.
NUOVA INSONNIA
Timoniere al largo di inaccessibile porto di quiete mi trovo. Tra qualche ora tirar su kg 80 di massa corporea, del nuovo giorno abbozzato schema, fa fatica, fa bestia da soma.
SCHIZZI
Sto senza specchio dalla parete staccato. Buon per me, cosi’ non guardo piu’ la mia faccia da eterno immusonito.
SCHIZZI
Vengo da spazio lontano e da un antico tempo. Per amore credo mi stia trattenendo oltre il dovuto mentre il cuore ritorna al remoto, quando di Dio ero solo un pensiero.
SCHIZZI
Per fame o per amore il rocambolesco cadere.
SCHIZZI
Incastonato al centro di un fiore reciso il perduto aleggiare piango.
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A cura di Gianfranco Caputo Bisanzio
Com’era bella la fresca sorgente
dove s’andava a risciacquare i panni,
lembi d’un tempo a cui torna la mente
tra le andate stagioni e i fertili anni.
Venuste vesti al vespero ventoso
e il prato stesso udiva il canto in coro,
le tante aurore e l’esiguo riposo
dicono tutto del duro lavoro.
Il marito lontano forse ucciso,
ma un pensiero d’amore il cuor afferra
con il sapone tra le mani e il viso.
Rimbombi tetri dell’orrenda guerra
eppure ancora oggi accenni un sorriso:
ogni donna è il fiore della terra.
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Le Odi
A cura di Ludovico Anastasi
NOTTE
E riesco finalmente a costruirle attorno un’arca amica nel navigarmi l’anima con la luna piena. Ah che audacia amarla in questa quiete periferica e la lussuria dei sogni che nelle case avanza copiosa di umori fra intrecciate braccia. Ah che bravi acrobati siamo di sopravvivenza.
DEL MIO SILENZIO INTIMO
Il silenzio seduce, ha labbra rosse non viste. Al buio passa le stanze, ne valuta i contorni, gli oggetti. E’ incline a scrutare gli angoli, i vari interstizi fra finestre e porte socchiuse. Invita a domande puntualmente inevase. E’ essenziale nel dare ferite. E’ il mio silenzio di insonore abitudini che sanno di morte.
DI NOTTE, UN BALZO
Odo lontano un tuono messianico. Sa di buona novella, sollevando lo spirito in ombra...
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