S.O.S. l’economia non riparte, la povertà aumenta malgrado gli interessi negativi e il QE

ATTUALITÀ

A cura di Enzo Coniglio

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La gravissima crisi finanziaria esplosa nel 2008 negli  Stati Uniti e propagatasi in Europa, la forte speculazione finanziaria della cosiddetta finanza creativa e in particolare l’uso improprio dei derivati, la mancanza di una unitaria e rigorosa politica economica e fiscale da parte della Unione Europea, accompagnata dalla adozione della demente  ricetta  del rigore voluta soprattutto dalla Germania di Frau Merkel e dal Fondo Monetario Internazionale di Christine Lagarde, hanno avuto come effetto disastroso quello di deprimere l’economia reale dell’Europa a tal  punto da non reagire agli stimoli ordinari compresi quelli adottati dalla Banca Centrale Europea (Bce) presieduta da Mario Draghi che comunque non si è arreso e ha rincarato la dose adottando una serie di misure straordinarie di politica monetaria che hanno agito come dei potenti “bazooka”, per usare una espressione cara al Governatore. In particolare la Bce ha inondato e continua ad inondare di liquidità il mercato finanziario a tassi negativi acquistando titoli di Stato per 60/80 miliardi al mese fino al marzo 2017.

 

Grazie a questa cura da cavallo, oltre il  50% dei titoli di Stato in Europa oggi ha rendimenti negativi, compresi quelli  italiani fino a due anni, malgrado il nostro debito abbia superato i 2.200 miliardi.

 

Malgrado l’adozione di queste misure ordinarie e straordinarie adottate dalla Bce, l’economia reale resta al palo al limite della deflazione: non ripartono gli investimenti produttivi, non aumenta sostanzialmente il credito alle famiglie e alle imprese, non cresce l’occupazione soprattutto giovanile, non crescono i consumi e invece aumenta la povertà di ampie fasce della popolazione.

 

E certamente in questo contesto,le misure prese del giovanotto Renzi, pur lodevoli, appaiono come pannolini caldi.

 

La catena di trasmissione della enorme massa monetaria attraverso le banche non sta funzionando. E’ come se ci fosse un grande tappo da rimuovere. Bisognerà pensare didare i fondi direttamente agli Stati ad esempio per ridurre drasticamente le imposte e il debito pubblico?  O darli direttamente ai privati, come diceva provocatoriamente  l’economista americano Milton Friedman, sognando un “elicottero che distribuisse denaro a tutti”. .

 

Un elicottero che Draghi non ha  e che non può avere perchè la Bce è stata creata per combattere l’inflazione e non la deflazione. Occorrerebbe una modifica del suo mandato su base politica.

 

Ma elicottero a parte, non è assurdo pensare che, in determinate situazioni deflattive, come le attuali, la Bce possa finanziare una certa quantità delle spese pubbliche della Unione Europea o addirittura possa offrire un finanziamento monetario per ridurre il deficit di bilancio ancorandolo a rigorose riforme strutturali degli Stati beneficiari.

 

Recentemente l’Asean Development Bank (Adb) ha  elaborato una strategia vincente partendo proprio dai più poveri che guadagnano meno di due dollari al giorno.Mai dire mai…

 

Assurdo? Utopistico?  Anche gli elicotteri di nuova generazione, potrebbero non essere inutili!