Appuntamento al cinema: Life – Non oltrepassare il limite

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Recensioni /Eventi: Life – Non oltrepassare il limite
A cura di Federica Rizzo

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Jake Gyllenhaal, Ryan Reynolds e Rebecca Ferguson sono i protagonisti di una pericolosa avventura nello spazio che mantiene alto il livello di suspense e strizza l’occhio alla cinematografia passata del genere.

Figlio dell’horror sci-fi degli anni 80 e 90 che poche volte è stato riproposto, Life . Non oltrepassare il limite è la storia di un equipaggio (composto da sei campioni ciascuno nel proprio campo, una russa, un giapponese, due inglesi e due americani, per altro nomi importanti: da Jake Gyllenhaal a Rebecca Ferguson, da Ryan Reynolds a Hiroyuki Sanada) di una stazione spaziale internazionale in procinto di fare una delle scoperte più importanti nella storia dell’umanità: la prima prova di una vita terrestre su Marte. Quando il gruppo inizia a svolgere le ricerche sul campione, capirà di trovarsi di fronte un’entità aliena più intelligente ma anche più temibile del previsto.
Tralasciate le atmosfere da fantascienza spinta, la nuova sci-fi cinematografica trova terreno fertile nel futuro imminente, in un contesto a due passi da casa, e propone una Stazione Spaziale Internazionale solo di poco più avanzata rispetto a quella che sta orbitando proprio ora sulle nostre teste. La Missione Pilgrim si ritrova ben presto a lottare per la propria sopravvivenza all’interno di un meccanismo claustrofobico e stritolante che si è visto più e più volte in moltissimi lavori analoghi, senza che il film del regista Daniel Espinosa riesca a imporre uno scarto originale. Calvin, così viene rinominato l’alieno, è un’entità “tutto muscoli, tutto cervello e tutto occhi”: un essere viscido e tentacolare, somigliante in partenza ad una medusa in miniatura che non può che rimandare all’ovvio e ingombrante riferimento offerto da Alien.Esaltato da un aspetto visivo accattivante, (la scena iniziale da sola vale il prezzo del biglietto: un piano sequenza all’interno della stazione spaziale da urlo) che guarda alla scienza spaziale con realismo e ci descrive gli ambienti interni della stazione con un piglio claustrofobico, Life ha come grande tema dominante la sopravvivenza: gli umani e gli alieni agiscono per il solo scopo di perpetrare la continuità della vita, propria o della propria razza. Giocando intelligentemente, inoltre, la carta di un cast di attori professionisti e molto bravi capaci di rendere i loro ruoli carismatici in poche scene o dialoghi, il film riesce a bypassare il non approfondimento dei personaggi, non sufficientemente forti per affezionarcisi.Adrenalinalinico, Life scorre sin dalle prime immagini, non lascia tirare il fiato dall’inizio alla fine provocando una buona dose di “ansia” e intrattiene in modo egregio, grazie anche ad un buon minutaggio, fino all’epilogo, non del tutto scontato, che apre a nuove ed infinite idee e possibilità future.