LETTERA IMMAGINARIA ( NON TANTO! ) AD UN EDITORE

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Attualità

A cura di Lorenzo Marotta

 

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Gentile (forse!) Signor Editore,

spero di ricevere una qualche risposta risolutiva circa quanto da lei dovuto. Certamente sì! Forse! O no? Ma, non si sa! La Luna non è vicina. È lontana e fa freddo, tanto freddo e Lei ha molte cose da fare e…poi…..sono trascorsi solo tre anni o quattro dalla pubblicazione del libro. Pochi di fronte all’eternità. Vedremo, per adesso mi riposo, avrà pensato. Il professore può aspettare. Lui sembra cattivo, ma è buono, paziente, tollerante, umanista, umano. Sì, la parola giusta è “umano”. Appartiene alla specie animale, genere umano. Lo so, è in via d’estinzione! Ancora qualche secolo e poi, fatta! Scompare il genere e resta la specie animale. Meno male! Allora Lei può ancora stampare libri, fare contratti, sottoscrivere patti, fare promesse e……aspettare che la Luna si faccia Sole e il Sole scompaia. In questo caso a cosa possa servire il libro che ho scritto. Solo a lui che ha rimediato la cena e il pranzo per un mese. No, troppo un mese! Una settimana, giusto! Neppure un libro omaggio, però! I libri non si regalano. I libri si comprano, si pagano! Giusto! Giusto per L’Editore. Pardon! Lo Stampatore, il Mediatore, il Senzale! No l’Editore. Quello che promuove, presenta, paga i diritti d’Autore alla scadenza, che cura …. che pensa….che agisce anche per gli altri …. non solo per sé. Ma vedrai ti ricompenserà. Ti stamperà un libro gratis! Forse sarà la storia di un amore mancato. Quello tra un aspirante editore e un aspirante scrittore. Un amore saffico, un amore trasgressivo o un amore puro? Chissà! Basta solo scriverlo e…poi…..Lui lo stampa, ma no gratis, no no! A Genova non si usa. Non siamo mica in Sicilia. Loro, sì, che sperperano. Non solo ti offrono il caffè se capiti da quelle parti, ma anche il pranzo a casa o a ristorante e, anche, ti ospitano nella  mansarda. Così, senza un motivo, senza un interesse. E lui non li capisce questi terroni del cazzo! Sono poveri, hanno la spazzatura nelle strade e, poi, sono felici di donare agli altri. Che popolo di merda! Anzi no! A pensarci bene sono più popoli, riuniti, mescolati, fusi. Fenici, arabi, normanni, greci, romani, fenici, spagnoli. Un miscuglio di razze, di culture, di tradizioni. Indolenza e carattere, stupidità e genio, creatività e miseria. Non sorprende che tre quarti della letteratura è targata Sicily! Ma è un caso. Pirandello nasce ad Agrigento, contrada Kaos! Vedi il caso del Kaos! Lì, dinnanzi al mare saraceno, sotto un pino, murate sono le sue ceneri. Ed io, Editore improvvisato, che ne so! Io sto a Genova dove il mare è diverso e la riviera ha i fiori. Però anche lì si è generosi. Sì, generosi con se stessi. Perché il prossimo più prossimo sono io, me. L’ha detto Gesù e Gesù non sbaglia. Prima io, prima me, perché se non mi amo non posso amare gli altri. E sì, ci vuole tempo per amare se stessi. Non è una cosa che si può fare subito. Uno non può pensare agli altri nel frattempo che ama se stesso. Gli altri possono aspettare. Prima o poi saranno amati. Nel frattempo muoiono? Non fa niente! Non è mia la colpa se muoiono. Ma non sempre muoiono. Vedi, lui doveva morire di cancro. Invece è vivo ancora e vuole i soldi della vendita dei libri. Sì, perché il libro l’ha scritto lui, mica io! Io ho preso, incassato i soldi e ci ho campato una settimana. Che male c’è! E, poi, i diritti d’autore! Ma cosa deve fare? Sarà per principio, sicuramente! Il prof. non ha bisogno! Ha il Porsche, la BMW, lo Scooter, la 500L del 1971, la Panda! Che vuole di più? E rompe i coglioni a me che mando mail per stampare libri. Perché un libro è bello, ci vuole tecnica. Non tutti lo possono fare. Solo io, l’editore, lo stampatore, il mediatore, l’esecutore, il venditore……..! No, solo aspirante editore!!!

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Non ti preoccupare perché tutto questo è un sogno, non di mezza estate, ma di mezzo inverno! Fa freddo anche al Sud! Figuriamoci a Genova, anche se è sempre meglio delle Marche e dell’Abruzzo. Perché lì si muore non solo di freddo, ma anche perché la terra scivola giù, trema tutta. Forse perché fa troppo freddo e la caldaia non va. Allora la montagna scivola, schiaccia le case, gli hotel, le piscine calde e intrappola i bambini, i fidanzati. Ma poi arrivano i soccorsi e scavano con le mani, con le vanghe, con i piedi e si infilano dentro i cunicoli e vengono riscaldati dalla neve. Sì, dalla neve! Perché voi non lo sapete. La neve protegge dal vento gelido, non lo lascia passare, fa da camicia imbottita. Così si sono salvati i bambini, le mamme e i fidanzati. Certo,  c’era buio! Un po’ di paura lì sotto, imprigionati, intrappolati come topi, senza via d’uscita. Per fortuna che in quest’Italia sgangherata c’è cuore, tanto cuore! Non è vero che tutta l’Italia è ligure. Ci saranno i terroni, i toscani, i veneti, i sardi a spalare, a ficcarsi sotto i cunicoli. Ma sì anche qualche ligure! Non dimentichiamo che Cristoforo Colombo scoprì l’America o le Indie. Certo, cercava soldi, oro, argento, ricchezza. Altrimenti perché fare tutto quel viaggio, in mezzo alle tempeste del mare, con i marinai che si ammutinavano perché non si arrivava mai…..poi finalmente…gridarono…terra! terra! E furono gentili. Non ammazzarono nessuno di quelli che trovarono. Portarono in dono dei braccialetti e degli specchi e loro furono contenti di lavorare, di diventare schiavi, di essere derubati di tutto, di farsi fottere. Bravo Colombo, gloria nazionale, spagnola, americana!!! Ed anche ligure! Ora che c’entra tutto questo con i diritti d’Autore, con le copie del libro, con le mail, con le parolacce, con le parole gentili, con la promessa di fare subito, presto, in modo risolutivo! Ah! Mi piace la parola “risolutivo”. Bella, fa effetto! Ha in sé la volontà di arrivare a conclusione. Basta! Chiuso. Risolto. Bravo. Risolutivo! Finalmente! Tutto! Quasi! Forse! No, no, no!!! Bisogna aspettare, solo un po’, un anno, forse due ancora! Che fretta c’è? Può darsi che muoia veramente o si stanca e dice: “Caro Lei, editore, stampatore, venditore, sensale, vai…vai .…a fanculo, fottiti!”. E lui, tutto contento, dice, con il sorrisetto finto: “Finalmente!”. Così cala il sipario e lui, tutto soddisfatto, ritorna a casa fischiettando il ritornello del clarinetto di Arbore che fa ……!!! Non lo ricorda più! Fa lo stesso! Anche questa è fatta! Alla prossima!!!