La posta del cuore – Nuove Edizioni Bohémien – Edizione Speciale – Marzo 2014
A cura di Maria Pia Basso
I Romani riconoscevano come “luctuosa” l’eredità al padre dalla prematura morte del proprio figlio, rilevando attraverso tale aggettivo l’innaturalità di una situazione del genere, contraria a qualsiasi principio di “buon ordine” che pensiamo possa appartenere al mondo che ci ospita. Eventi tragici di questa portata, oltre a disequilibrare lo scorrere, anche se poco quieta, dell’esistenza, producono lacerazioni nell’anima, la cui portata, non qualificabile, sovverte ogni principio cardine della nostra esistenza, costringendoci a trovare ulteriori punti di riferimento cui aggrapparsi con forza per evitare di annegare...



















Nel Medioevo ammalarsi era una cosa veramente problematica, nonostante le arie di pomposità che i medici ostentavano. Andavano a visitare i malati che potevano permettersi di pagarli su un ronzino, vestivano con un lungo mantello rosso bordato di pelliccia, a volte azzardavano anche divinazioni sul destino della persona malata, ma di medicina sapevano ben poco. Nel Medioevo, purtroppo, anche le conoscenze mediche risentono della crisi che fa seguito al crollo dell’impero romano d’occidente...
Diversi mesi fa, ho visto, in prima visione, il film di Paolo Sorrentino vincitore dell’oscar come “miglior film straniero”. Come di consueto, io e mia moglie, dopo aver visto il film, ci siamo fermati a fare delle considerazioni. Devo dire che abbiamo stentato a ricostruire una trama. Questo aspetto non deve sembrare strano, anzi, lo abbiamo riscontrato come codificato nella scheda del navigato critico cinematografico Italo Spada che parla di “film ad elenco”, per distinguerlo da un “film a cono”...
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