ACIREALE, GRANDE COINVOLGIMENTO DI PUBBLICO, PER LA GIORNATA CONTRO LA VIOLENZA DI GENERE

received_566095467488708

Circolo Bohémien

A cura di Giusy Pagano

Foto di G.P.

 

 

received_494676884472114

“Quando si parla d’amore, è facile cadere in una trappola, perché il cuore di ogni essere umano desidera sentirsi dire: Ti Amo o Ti voglio bene. La sfera affettiva rappresenta per tutti il tallone d’Achille, per cui, bisogna stare attenti alle lusinghe di un sentimento, prima che esso sbocci definitivamente.  Poiché, dietro il sentirsi amati all’ennesima potenza, potrebbe nascondersi un terribile tranello. Bisogna dunque saper discernere prima la “qualità dell’amore”, quello “sano”, che conduce alla normalità delle relazioni.

Con questa frase, la giornalista e scrittrice Maria Cristina Torrisi ha esordito nella serata organizzata dal Circolo Bohemien e dall’Associazione Costarelli, presieduta dall’Avv. Mario Di Prima. L’evento ha riguardato l’importante conferenza sul femminicidio dal titolo: “Le lusinghe dell’amore malato”, che si è  svolta il 25 Novembre scorso nel Salone Costarelli di Acireale.

Un tema attuale e molto seguito nella Giornata Internazionale dedicata a contrastare la violenza di genere, trattato a volte superficialmente, ma che andrebbe invece affrontato nella quotidianità.
“Parlarne, discuterne, è fondamentale – ha affermato la giornalista Torrisi -, ma, soprattutto, è importante capire come un amore diventa malato, attraverso un’analisi che conduce ai segnali che portano al femminicidio.

“Quali le lusinghe attuate dal predatore, e quali le dinamiche che fanno cadere in trappola la preda?”
Una conferenza dal “colore rosso” nel cuore e negli indumenti, per stringersi tutte in un unico abbraccio.

Parola d’ordine: stessi intenti e unica forza per le  “DONNE IN ROSSO” che, quella sera, si sono alzate in piedi durante la conferenza, osservando un minuto di silenzio. Presente la signora Antonina Panebianco, nella veste di Daniela Carrasco, la donna “mimo”, che ha perso la vita in Cile in questi giorni.

received_566095467488708
Un momento toccante è stato inoltre riservato all’intervista ad un ospite d’eccezione: la Signora Eligia Ardita, giunta a portare la sua testimonianza in prima persona per la nipote, recante il suo nome, che oggi non vive più,  perché uccisa con la sua bambina in grembo (8 mesi) dal marito. Uccisa dalla ferocia, dall’orrore e dall’atrocita’.

received_970776756613730

La serata ha visto gli interventi, tra gli altri, delle poetesse Elisabetta Ternullo e Maria Grazia Falsone (quest’ultima ha declamato attraverso un video), e del chitarrista Giulio Castrogiovanni, allievo del prof. Domenico Fama’.

received_701015450390315

A fare inoltre da cornice a questo evento, di alto spessore culturale, oltre alle fotografie a tema di Luisa Trovato, le psicologhe e psicoterapeute
dott. ssa Irene Fiorini e dott. ssa Anna Spinelli.

IMG-20191126-WA0038
“Uno dei tanti aspetti che si riscontra nel fenomeno del femminicidio è il GASLIGHTING – ha affermato la dott.ssa Fiorini -. È una forma di violenza psicologica, nella quale vengono presentate alla vittima false informazioni, con l’intento di farla dubitare della sua stessa memoria e percezione. “I carnefici” sono persone che iniziano la relazione in modo sano ma che poi, col passare del tempo, mostrano la loro reale natura”.

received_2723353577719713

“Purtroppo,  il femminicidio è un fenomeno in continuo aumento. Lo dimostrano i dati ISTAT: 106 femminicidi in 10 mesi, una vittima ogni 72 ore – ha spiegato la dott.ssa Spinelli-, parlando inoltre delle forme di violenza perpetrate ai danni delle donne”.

IMG-20191125-WA0029

A conclusione dell’evento un brano dal titolo “In piedi signori davanti ad una donna”,
interpretato dall’attore di teatro Alfio Trovato, il quale ha concluso l’evento regalando al pubblico tanta emozione.

 

“Mai siamo così fragili quando amiamo”(Freud)

“Il bene e il male “ sono conviventi e dissenzienti, sono conviventi e contrapposti, conviventi e antitetici.
L’amore può risiedere anche dentro la morte. (Elisabetta Ternullo).