ARTE
A cura di Francesca Bella
Dopo l’inaugurazione dello scorso 12 aprile, si è conclusa domenica 27 aprile, presso il Palazzo della Cultura di Catania, in via Vittorio Emanuele II n. 121, la mostra personale “Pop hard. Re-evolution” dell’artista catanese Alfio Lisi.
Sul suo sito personale, Lisi viene presentato dal Professor S. Mammino come «idealista e poliedrico, impegnato nel sociale, promotore d’ iniziative di alto valore civico e morale»1 che «fa parte di quella categoria di persone (sempre più rara) che vogliono battersi per una «Idea», esponendo e sacrificando se stessi per la divulgazione e l’affermazione di concetti e per la difesa di principi nel contesto della Società»2.
Visitando questa esposizione ci si trova di fronte ad opere forti, concrete, rappresentate con guizzo provocatorio, colori dai toni accesi e soggetti familiari seppur rivisitati. Questi lavori artistici sono diretti, quasi sfrontati, lontani da una qualsivoglia forma di leggerezza e capaci di attirare l’attenzione del pubblico spettatore. Quella di Lisi non è arte fine a sé stessa, ma è espressione di un messaggio dal chiaro valore sociale che riguarda la posizione e l’importanza rivestita dagli esseri umani ai tempi della contemporaneità, della pubblicità, del consumismo.
Così, il manifesto de La Dolce Vita, celebre pellicola di Federico Fellini, viene rivisitato e vede una meravigliosa Anita Ekberg vestita come Superman mentre la foto simbolo della guerra in Vietnam con la bambina nuda che piange dopo un bombardamento al napalm scattata nel 1972 diventa parte di una lattina di Coca Cola. La storia si intreccia con il cinema e la produzione di massa degli oggetti di consumo.
Inevitabilmente, il titolo della mostra “Pop hard. Re-evolution” non può che richiamare la Pop-Art, movimento artistico sviluppatosi negli Stati Uniti negli anni Sessanta che «rivolge la propria attenzione agli oggetti, ai miti e ai linguaggi della società dei consumi»3. Ma qui la Pop art diventa “hard”, ovvero forte, difficile, spietata, subendo una evoluzione, o meglio, una “Re-evolution”. Si parte, quindi, dall’arte del passato per guardare e raccontare l’attualità, la società di oggi.
A tal proposito, Sandro Serradifalco, critico d’arte nonché direttore editoriale del mensile d’arte BOE’, rispetto all’opera artistica e alla figura di Alfio Lisi, afferma:
Alfio Lisi…trasgressivo, ben lontano da canoni stilistici che continuano a concepire l’opera d’arte unicamente come elemento decorativo, stupisce per una rara e valida concretezza comunicativa. Attraverso un linguaggio pop rivisitato, interpretato, oserei dire “italianizzato” l’artista catanese sfida le correnti consuetudini artistiche. Differentemente dall’eredità pop americana o europea degli anni ‘60, il Nostro “sfrutta” le icone pubblicitarie per denunciare il preoccupante strapotere delle multinazionali, la possibile cancellazione di una propria identità nazionale fagocitata ogni giorno di più dal mercato globale. Il tutto viene ben illustrato attraverso opere che piuttosto di valore documentaristico in quanto ben ancorate ad eventi e fobie che hanno caratterizzato i nostri recenti giorni. Infine l’uso di una tecnica tradizionale è prova di come l’artista sappia cimentarsi con mestiere in un linguaggio pop che vide i propri precursori avvalersi delle varie tecnologie di stampa o dei più svariati processi foto-litografici. La contraddizione di Alfio Lisi, tra l’immediatezza del messaggio e la classicità della tecnica adoperata, rendono la figura dell’artista esemplare, in quanto ben lontana dai comuni scimmiottamenti e le sterili riproposizioni Warholiane che purtroppo spesso con estrema facilità vengono ancor oggi sfacciatamente proposte.
1 Cit., Alfio Lisi nasce e vive a Catani
2 Cit., Ibidem.
3 Cit., CRICCO G. e DI TEODORO F. P., Itinerario nell’arte. Dall’Art Nouveau ai giorni nostri (Vol. 5), Bologna, Zanichelli, 2006, p. 1522.
Fonti bibliografiche e sitografche:
– CRICCO Giorgio e DI TEODORO Francesco Paolo, Itinerario nell’arte. Dall’Art Nouveau ai giorni nostri (Vol. 5), Bologna, Zanichelli, 2006.
– Brochure mostra “Pop hard. Re-evolution”.
– Alfio Lisi nasce e vive a Catani
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