
ATTUALITA’
A cura di Francesca Bella
Lo scorso 6 giugno è stato firmato a Catania, presso Palazzo degli Elefanti, il protocollo d’intesa per candidare la Festa di Sant’Agata a Patrimonio culturale immateriale dell’Umanità dell’UNESCO fra il Comune di Catania, con il sindaco Enrico Trantino, l’Arcidiocesi di Catania con l’Arcivescovo Metropolita Luigi Renna, l’Università di Catania, con il Rettore Francesco Priolo, e il Comitato per la Festa di Sant’Agata, rappresentato dal Presidente, Carmelo Grasso.
Gli obiettivi previsti dal suddetto protocollo sono: tutela e salvaguardia culturale della Festa; valorizzazione e mantenimento del valore educativo della tradizione; raccolta e organizzazione di una ricca documentazione sulla Festa; promozione turistica sostenibile; crescita di prestigio e collaborazioni internazionali; coinvolgimento della comunità; benefici sociali per la comunità e coesione fra i cittadini; promozione e comunicazione mirata alla valorizzazione del progetto; sostenibilità e conservazione della Festa e la creazione di un Comitato promotore costituito da numerose personalità di spicco del mondo istituzionale, religioso, accademico e sociale.
Queste le parole del primo cittadino Enrico Trantino:
Sarà il Ministero della Cultura prima, e poi l’Unesco, a stabilire se abbiamo diritto a questo riconoscimento. Ma la proposta è già di per sé fondamentale per valorizzare il nostro patrimonio, non solo dal punto di vista religioso, storico e culturale, ma anche per far comprendere quanto Sant’Agata debba essere un fattore di unione e coesione sociale in una città che ha vissuto troppo a lungo in uno stato di frammentazione. I cittadini sanno che Sant’Agata è la nostra patrona, ma spesso vivono la devozione soltanto in occasione delle date tradizionali – il 3, 4, 5 febbraio e il 17 agosto. Questo riconoscimento darebbe un ulteriore impulso a percepirla come presenza costante e significativa nella vita culturale e sociale della città, stimolando un senso di appartenenza che duri tutto l’anno.
Mentre il Rettore Priolo ha affermato:
Per l’Università è un onore sostenere questa proposta di candidatura. Sant’Agata non è solo un evento di fede, ma un momento di forte identità collettiva e coesione sociale, che unisce generazioni e comunità. Le ricerche dei nostri studiosi dimostrano come la festa sia un complesso intreccio di saperi, simboli, pratiche, gesti, musiche e narrazioni. Un oggetto di studio privilegiato per l’interdisciplinarità, che mette in relazione fede, spazio urbano, economia e cultura materiale.
Sant’Agata, nata nel 235 d.C in una nobile e ricca famiglia e morta il 5 febbraio del 251 d.C., è la tanto amata Patrona di Catania, città dove sono conservate le sue reliquie, ed il suo culto ha avuto inizio già l’anno successivo al suo martirio. Attualmente la Festa di Sant’Agata è, senza dubbio, una delle più importanti in tutto il mondo, terza a livello globale per partecipazione popolare.
Fonti bibliografiche e sitografiche:
– Protocollo d’intesa per la candidatura de “La Festa di Sant’Agata a Catania” all’iscrizione nella lista rappresentativa del Patrimonio culturale immateriale dell’Umanità (Representative list of the intangible cultural heritage of humanity)
– Sant’Agata, firmato al Comune protocollo d’intesa verso candidatura della Festa a patrimonio Unesco » Comunicati Stampa
– Sant’Agata – Informazioni sul Santo del gior
no – Vatican News
Social Profiles