Catania, in mostra le “Metamorfosi Materiche” di Raimondo Ferlito

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ARTE

A cura di Francesca Bella

Sarà visitabile fino al prossimo 22 giugno presso la Galleria Arionte Arte Contemporanea di Catania, in via San Michele 32, la mostra personale “Metamorfosi Materiche” di Raimondo Ferlito. L’esposizione, inaugurata il 25 maggio con grande partecipazione del pubblico, è curata da Ornella Fazzina. Ferlito, di origini catenote, classe 1963, preside dell’I.R.I.S.S. “Francesca Morvillo”, è insegnante presso il Liceo Artistico Regionale di Enna e restauratore ed ha all’attivo numerose mostre sia personali che collettive.

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Come suggerisce lo stesso titolo della personale, a caratterizzare le opere di Ferlito vi è l’utilizzo e la trasformazione di materiali di recupero. Le tele, di forma quadrata e realizzate con tecniche miste, come scrive la curatrice Fazzina all’interno del catalogo della mostra, «basate sui toni bruni, marroni e bianchi – dove da quest’ultime si  intravedono piccole parti colorate o zone di tela grezza – costituiscono le superfici dalle quali affiorano elementi aggettanti».Lo sguardo del pubblico viene, infatti, catturato da particolari come calchi di foglie vere realizzate in argilla bianca, alcune delle quali sono trattate per ottenere l’effetto dorato. Ogni singolo elemento nella tela acquisisce, così, un suo peso specifico.

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A proposito dei lavori di questa mostra, l’artista afferma:

L’artificio è mescolato al naturale (“l’arte, che tutto fa, nulla si scopre”), anzi sembra arte della natura che imita scherzando per gioco la sua imitatrice, l’arte stessa; la celebrazione della bellezza e del piacere dell’amore su tutto, pur o proprio nella consapevolezza che tutto è destinato a passare, della fuggevolezza del tempo che sembrerebbe tutto divorare o oscurare; la passione per i dettagli che esaltano l’insieme, perché solo l’arte può dare a un particolare un valore eterno parlando alla nostra anima, al nostro gusto ma anche al nostro senso civico e solo l’arte può persuaderci che nulla si crea, nulla si distrugge e tutto si trasforma […]. 2

Quest’ultima frase, presa in prestito dalla scienza e divenuta ormai molto popolare, ben sintetizza la scelta artistica di Ferlito che riesce, infatti, a ridare dignità al materiale di scarto, di recupero, elevandolo a parte integrante dell’opera, che diventa sintesi della storia artistico-materica precedente e della successiva  trasformazione, della “metamorfosi”, per l’appunto. Alle tele riutilizzate, che avevano un passato, vengono consegnati un presente e anche un futuro, grazie alla fiducia riposta nella possibilità del cambiamento, dell’evoluzione tanto del pensiero quanto della materia. I lavori esposti richiamano concretezza, presenza terrena e un esserci nell’hic et nunc, nel qui ed ora, accorciando così la distanza con il pubblico spettatore.

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Nelle tele di Ferlito la metamorfosi non è nel suo farsi ma è pienamente compiuta, non è in potenza ma in atto. Lo sviluppo e le molteplici possibilità offerte dalla materia diventano, quindi, protagonisti della sua arte, frutto di una ricerca accurata e del lavoro di mani sapienti. Ferlito ci porta ad assistere a un “rifiorire” della materia, dell’arte e della vita.

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1 Cit., Catalogo Raimondo Ferlito. Metamorfosi Materiche, Catania, Ed Dietro le Quinte, 2024, p. 4.

2 Cit., Ivi, p. 36.

Fonti bibliografiche:

–  Catalogo Raimondo Ferlito. Metamorfosi Materiche, Catania, Ed Dietro le Quinte, 2024.