Le Odi

LE ODI

A cura di Ludovico Anastasi

L’ASSOLUTO NON TROVATO

E forse

ti spetta una medaglia al valore,

sconfinato mio cuore

che ancora sfregi la vita

in cerca d’amore.

Le Odi

A cura di Ludovico Anastasi

TEMPESTA

Mi giochi:

nell’agora’ dell’anima mia

spazzi via antichi rancori,

gli ancestrali sudori

per risentimenti

altrove gia’ scritti.

Mi sai in peso e misura

e quanto dura il mio stupore

che da bimbo

mi coglie nel contemplarti.

Natura mia uggiosa

in te si fonde,

ribelle,

spinta da strazi.

LE ODI

A CURA DI LUDOVICO ANASTASI

E si pensa

quel che si vuol pensare

nel fluire deciso

delle ore.

Vi e’ stanchezza

di giorni

in quella che sembra

la segnata sorte.

Reciso il cordone

si entra

di fretta

nel solerte impero

della morte.

Le Odi

A cura di Ludovico Anastasi

MATTUTINO

Quando il troppo

non e’ mai troppo

che’ il Santo Dio del gioco

non e’ mai stanco

e ancor di meno

il bimbo

nel far girare

il suo piccolo giocattolo

per tutta la stanza,

divertito,

stanza santuario

come sicuro grembo.

Fosse sempre cosi’ il mondo

nel salutare il giorno

trotterellando,

superfluo

sarebbe stato il monito

del Cristo

che solo nel ritornar bambini

ci si guadagna il paradiso.

Le Odi

A cura di Ludovico Anastasi

Cosi’,

di quel punto

rimasto incolume,

c’e’ tanto,

ancora,

da parlare.

Tante

ancora  le sfide

nonostante i maturi anni.

Che resistano

gli slanci

nell’alambicco del cuore.

Ecco

il punto focale

da difendere

dagli assalti cinici.

Il punto

dove si ama

o si muore

pur restando

apparentemente vivi.