
RECENSIONI
A cura della Redazione
L’adolescenza è un periodo di intensa trasformazione, un vortice di idee e pensieri complessi che spesso si traducono in incertezza, confusione e paura per l’ignoto che il mondo adulto rappresenta. È una fase cruciale della crescita, un ponte tra l’infanzia e l’età adulta, che determina lo sviluppo della personalità e la costruzione dell’identità dei giovani.
Erik Erikson (1902-1994), famoso psicologo tedesco, ha teorizzato che la vita di un individuo è scandita da otto fasi, o crisi psicosociali, che si susseguono lungo il corso dell’esistenza. Queste fasi si ripetono in tutti gli individui, a prescindere dalla cultura di appartenenza. L’adolescenza (12-18 anni) è caratterizzata dalla “crisi” d’identità e dalla confusione dei ruoli. I giovani si interrogano su chi sono e quale ruolo desiderano assumere nella società. Se riescono a costruire un’identità coerente, svilupperanno un senso di sé stabile.
In caso contrario, potrebbero sperimentare confusione e incertezza riguardo al proprio ruolo nel mondo. Anche il noto psicoanalista e scrittore Massimo Ammaniti, nel suo libro “I paradossi degli adolescenti”, Raffaello Cortina Editore, Milano 2024, pp. 160”, evidenzia la complessità dell’adolescenza, sottolineando come la ricerca di autonomia possa paradossalmente portare a una fase di “stagnazione” nella crescita e nella costruzione dell’identità. L’infanzia, con il suo bagaglio di esperienze, influenza profondamente questa fase: un’educazione che ha promosso stabilità e autostima può rendere il passaggio all’età adulta meno traumatico. Il bisogno di accettazione e di appartenenza è fondamentale per gli adolescenti, che si riflettono nelle immagini che il gruppo ha di loro. In questo contesto, la fede, se vissuta con autenticità, può offrire un punto fermo e una fonte di sicurezza, contribuendo alla crescita e alla maturazione personale. Parimenti, il noto psicoanalista Massimo Recalcati, nelle sue opere, ha esplorato diverse dinamiche psicoanalitiche alla luce della Bibbia. Recentemente, si è espresso sul tema del disagio giovanile post-pandemico, identificando le cause in tre aree specifiche:
Sindrome di hikikomori
Disturbi alimentari
Autolesionismo
Alla luce di questi dati, risulta appropriato l’approccio educativo alla fede proposto da Benedetto XVI ai giovani. Nella sua concezione teologica, l’approccio alla fede è inteso anzitutto come un’apertura verso Dio e verso gli altri, rendendo la categoria della relazione centrale e fondamentale. Benedetto XVI propone ai giovani e all’essere umano in generale di compiere un vero e proprio “esodo” dell’io ed aprirsi alla dimensione verticale ed orizzontale dell’esistenza. Durante l’Udienza Generale del 12 novembre 2012 in Piazza San Pietro, Ratzinger ha sottolineato l’importanza di promuovere una pedagogia del desiderio, considerandolo un elemento fondamentale per l’educazione dei giovani.
I punti chiave del suo insegnamento sono:
Valorizzare le piccole gioie della vita, riscoprendo il “gusto” delle piccole cose.
Non accontentarsi dei successi raggiunti, ma ricercare sempre nuove aspirazioni.
Ratzinger sostiene che il dinamismo del desiderio predisponga il cuore dell’uomo alla redenzione.
Egli con sguardo lungimirante, identifica nell’epoca attuale i segni di una profonda nostalgia di Dio nel cuore dell’uomo del terzo millennio. Partendo dal presupposto che l’essere umano è naturalmente aperto alla trascendenza, propone una “pedagogia del desiderio”. Attraverso l’analisi dell’esperienza dell’amore umano, questa pedagogia mira a condurre gli individui a interrogarsi sul senso ultimo della vita, spingendoli a ricercare in Dio la risposta al vuoto incolmabile che spesso provano.
Partendo da queste premesse, ci proponiamo di esplorare i messaggi che Benedetto XVI, noto teologo bavarese, ha rivolto ai giovani durante il suo pontificato (2005-2013) nelle celebri “Giornate mondiali della gioventù”. L’obiettivo è quello di suscitare riflessioni significative sul “pianeta dei giovani”, con particolare attenzione alla questione educativa e alla fede. Ci chiediamo: in che modo la fede cristiana può contribuire alla crescita e alla maturazione dei giovani? Come può aiutarli a sviluppare un’identità personale stabile, consapevole e matura?
Attraverso l’approfondimento del ricco e profondo pensiero teologico di Ratzinger, cercheremo di fornire ai giovani delle basi solide su cui costruire la propria identità personale, acquisendo e sviluppando competenze e abilità spendibili nella loro vita quotidiana. Si auspica che Ratzinger, come il “saggio filosofo” che accompagna il “giovane Leonardo” nel suo percorso di crescita nel celebre romanzo pedagogico di Loris Taufer, possa illuminare il cammino dei giovani di oggi. Come il maestro del romanzo, che guida Leonardo attraverso i labirinti della vita, Ratzinger può offrire ai giovani una bussola per orientarsi tra le sfide e le domande del loro tempo. Attraverso il suo insegnamento, egli può diventare un maestro e un punto di riferimento per loro, aiutandoli a scoprire l’arte di porsi le domande fondamentali e a trovare nella fede risposte plausibili alla ragione.
Infatti, Benedetto XVI, che ha scelto come motto “cooperatore veritatis”, ha dedicato la sua vita a unire indissolubilmente fede e ragione, come due facce della stessa medaglia. Questo testo, pur non pretendendo di essere esaustivo, si propone come uno stimolo per i giovani, invitandoli a scoprire nella fede un solido sostegno per la loro crescita personale, culturale e spirituale.
In definitiva, l’obiettivo è diffondere e far conoscere il pensiero teologico di uno dei maestri della fede più influenti della nostra epoca.
Sono convinto che l’importante, nella vita, sia saper porsi delle domande; riuscire a formularle nella loro giusta rilevanza, in modo che non venga dato tutto per scontato, in maniera banale e uniforme. Far sì che ciò che accade non scivoli via in modo acritico, come l’acqua piovana che scorre sulle foglie, opporre resistenza, nel senso di sollevare degli interrogativi: questo mi sembra un modo significativo di vivere, esercitando fino in fondo la nostra capacità umana di voler conoscere, di essere curiosi intorno al mondo e alla nostra esistenza. (Cf. L. Taufer, La radici nascoste – Viaggio filosofico di un adolescente, Erickson (21 settembre 2022), pp. 243-244).
Partendo da questi presupposti, ci addentriamo nella profonda e acuta visione teologica di Benedetto XVI riguardo ai giovani, all’educazione e alla fede. È fondamentale ricordare che il teologo bavarese fonda sempre le sue argomentazioni sulla Bibbia, sui Padri della Chiesa e sulla Tradizione liturgica. La sua teologia, inoltre, è marcatamente cristocentrica ed ecclesiologica. Queste basi costituiscono una costante nel pensiero di Ratzinger e sono imprescindibili per una corretta ricezione e comprensione dei suoi insegnamenti.
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