LE ODI

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Le Odi
A cura di Ludovico Anastasi

 

FRAINTENDIMENTI

E all’ultimo grano del rosario il guizzo di timore d’averne saltato uno come se l’Angelo Sterminatore venisse a chieder conto di questo atroce dubbio nell’assalto finale di una guerra che sa di gioco ma che fa male nel punto focale fra castigo e assoluzione sospeso il si convinto che avrebbe cambiato tutto, persino il tremore di bambino colto in fallo.

 

“Lasciami liberi i pensieri e il tuo cuore lascialo aperto. Lascia che i miei occhi viaggino lungo i misteri del tuo corpo. E’ l’alleluia.’

 

PERTUBAZIONE MATTUTINA.

Ed e’ come sera: si sta con le luci accese dentro casa. Anche nelle strade i fari gialli dei palazzi illuminano le entrate. Immensa nube grigioscura su tutta la citta’ si posa. Fra poco scarichera’ tutta la sua rabbia in acqua. A me nulla pesa: nella tempesta lo stato d’animo s’esalta. E chissa’ se quando sgombra vedro’ la cima dell’Etna innevata. Intanto tuona e lei viene giu’ come da altezzosa Dea comandata.

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LE SOLITUDINI

E allora bisognava calmare gli eccessi degli ardori. Ignoravamo che un giorno saremmo stati lontani gli uni agli altri per fatale accesso nei rancori considerato quello che di piu’ avremmo potuto dare e non abbiamo per equivocate voglie e superbie di carriere che ci spingono ora a calmierare il prezzario degli orgogli.

 

NIDO MEMORIA

E delle brevi divertite ore con anfibi e mantelli a sfidar le piogge, piccoli mattacchioni noncuranti delle sgridate certe, non restano che sorrisi sospesi sulle facce corrugate per rimescolio di date, sopraggiunte le tante, lunghe, persistenti e amare.

 

“Sara’ il cupo rimorso della disoccupazione che mi spinge ad inutili parole su fogli bianchi come a volerli uccidere col nero inchiostro a rullo compressore. Ogni mattino trituro il perche’ sono arrivato a tanto, il cos’e’ che e’ andato storto in questo dedalo di accadimenti non voluto. Sicuramente il fiuto sfatto nella raffica dei giorni giovanili, l’inganno di un benestare ad ore come si fa con le puttane dalle carezze finte a scaldare il basso ventre ed anche il cuore.’