LE ODI DI LUDOVICO ANASTASI. “INUSITATA METAMORFOSI”

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LE ODI

A cura di Ludovico Anastasi

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E la paura e il panico.
Perché così grave
Attacco
Al fragile che sono?
Inusitata metamorfosi
In un giorno.
Ieri felice, ora, come foglia,
Accartocciato.
Rimpiango gli anni da
Guerriero
Alla conquista del mondo.
Ora, vecchio e anche
Innamorato,
Nello stesso mondo il grande
Smarrimento.
21 dicembre 2024

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Beatitudine al giorno
Assolato.
Noblesse oblige.
Accordiamoci su un
Sito
D’ incontri. ChissÃ
A volte, il
Fato…
Con pervicace volontÃ
Scrivo.
Non pervenuto. Felice e
Gabbato.
21 dicembre 2024

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Ho solo una priorità.
Difendermi dal
Freddo.
Così mi ragguaglio
Con il mio sono.
Trovo un covo.
E il tutto non ha
Senso.
21 dicembre 2024

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E perché, e perché cosa,

Repetita iuvant, dovrei
Sottostare, giusto ora, al
Giogo del buon viso a
Cattivo gioco?
Me lo avevano imposto da
Bambino
I vigliacchi del crimine
Psicologico.
Poi, in me, la furia della
Guerra
Come ora, perdurante e
Sacra.
Come ora, scevra dalla
Immensa ipocrisia
Ruffiana
E dilagante.
Io vi respingo, gente
Scema.
La guerra dentro me
Serpeggia, dilagante e
Sacra.
22 dicembre 2024

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E noi non siederemo
Mai allo stesso desco,
Con pane e vino e
Companatico.
Da sempre lontani l’ un
Dall’ altro.
Teatro.
A luci già spente cala il
Sipario.
Il solito fiasco.
22 dicembre 2024

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 E riempio la memoria col
Falso dio.
Non importa se capiate o
Meno.
Devo fare i conti, mio
Malgrado, con il mio
Dispotico.
O con il mio rigido. Fate voi,
Non me ne frega un cazzo.
All’ erta, però!
Maledetto sia chi mi vuol
Cambiato.
22 dicembre 2024

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 E mi monitoro, e mi spio.
Questa è una vasta notte
Immacolata.
Ci vorrebbe un ricambio
D’ aria.
Ho un whatsapp maledetto
Per tanta boria e sicumera.
Un whatsapp di lussuria.
Esagero! Dall’ ingenuitÃ
Scolpito
Mi ammalo. C’è chi resta
In croce a tanto danno.
Speculo nell’ archivio dei
Caduti nel mistero.
Con voi nulla posso e niente
Scrivo.
Scrivere per voi è un grande
Reato.
La pietra angolare dello
Scandalo.
Al varco della notte speravo
Di capirvi meglio. E non ci
Capisco un cazzo.
Mediocre e immacolato
Percorso
Verso l’ ultimo, estremo
Appuntamento.
23 dicembre 2024

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 E c’è un disagio preventivo.
Spengo la luce. La
Riaccendo.
Dò battaglia al sonno. Ho giÃ
Scritto.
Mi ritrovo ciarlatano e ancora
Scrivo.
Stavolta per me stesso.
Non ci si sottragga mai al
Giuramento.
Chi lo fa è maledetto. Cerco
Riposo.
Se da voi oramai sto
Lontano,
Con me e con me solo danzo
Nel sogno.
23 dicembre 2024

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 Vento burrascoso e fiero
Nella giornata di antivigilia
Del Natale.
E scorre il liquame delle
Storie
E delle cose a se stesse
Sempre uguali.
Spontaneo e misericordioso
Accudimento urge.
Lo trovo nel mio guscio.
Lo troverei nel mio giardino
Se l’ avessi. Diversi, però,
Sono i destini e i
Destinatari.
Voi, gente di fuori e anche da
Niente,
Di nulla, verso me, siete
Capaci.
23 dicembre 2024

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 Notte di perfido freddo.
In fondo da tre giorni
Siamo al solstizio di
Inverno.
Vicini al Natale e al
Trapasso dell’ anno.
In fondo non tutto è
Stato come spiegato.
C’è un vulnus profondo
Nello strabiliante
Racconto.
Dalla democratica parte
Sarà vinto il conflitto.
Sul cattivo trionferà il
Buono.
Buon compleanno a tale
Narrato.
Fiat Lux! Così il tre volte
Buono.
Oh Trinitario Messaggio!!!
Ma è tutta una farsa, tutto
Un teatro.
E stasera la Porta Santa,
Il Gran Giubileo!!!
24 dicembre 2024
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E le effemeridi della notte
Non mi fanno sovrano.
Nei registri annoto chi mi
Vuole
Distaccato dal mondo in
Un dolce disgelo.
Duole,
Invece, il perfido gelo e il
Cuore
Innamorato. È tutto un
Coro di stelle notturne.
Vorrei incastonarti, come
Gioiello,
Nella mia consueta
Abitudine.
Il furibondo curioso che
Ovunque
Cerca e ti cerca per non
Restare
Da solo senza certezza
Del chi sono e da quando.
Tra poco la Cometa nel
Cielo
E il suo immenso
Mistero.
24 dicembre 2024

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 E nei secoli e negli anni e
Nei mesi e nei giorni e
Nelle ore e nei minuti e poi
Anche negli attimi, sempre
Le stesse cose, gli stessi
Ritmi, gli stessi riti e i colmi
Fuori dalle misure. E il dio
Horus e il dio Mitra e il dio
Tammuz e il Sol Invictus e
Il dio Freyr e anche
Zarathustra, tutti nati alla
Stessa data, e molto prima.
E tra poco si apre il Giubileo
Della Speranza. Osanna!!! E
Osannata sia l’ indulgenza
Plenaria. E per la vita intera.
( o quasi?), ma si! Tanto è
Così buono il Papa che ve la
Concede anche per un’ altra
Vita e per altre cento ancora.
Son tutti buoni i papi e anche
Bravi e anche belli e
Soprattutto misericordiosi e
Sorridenti.
Dunque ite ite ite che aspettate?
Ite o greggi mie belanti. Ite ite
O speranzosi. Tanto a sperare
Non costa niente e a prenderla
Nel culo sono gli altri.
24 dicembre 2024