Madre Teresa e Principessa Diana : La storia si ripete

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La donna nella storia/Recensioni

A cura di Enzo Farinella

 

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Dai Leaders europei si aspettano misure sempre pi ù illuminate e coraggiose che possano guidare l’Europa nel nuovo millennio, dandole un volto pi ù umano e solidale, sicuri che l’economia e la
finanza seguiranno queste decisioni.
La storia si ripete.
Santa Brigida , venerata nel mondo intero fin dal V secolo, ci offre qualche riflessione per la nostra Europa. Questa Santa ha dedicato lasua vita ai bisognosi della terra, come, secoli dopo, avrebbero fatto Madre Teresa e la Principessa Diana. La sua compassione non
conosceva limiti. Si dice che un giorno, mentre era impegnata in un viaggio attraverso l’Irlanda, decise di sostare all’ombra di un castello.
Quando la proprietaria fu informata, riempì un cestello delle mele più
belle e gliele portò . Brigida accettò con gratitudine. Ma subito dopo un gruppo di poveri le si avvicinarono. Non avendo nient’altro, regalò loro le mele. Sorpresa da questo gesto, la “castellana” le fece
osservare: “Ho raccolto le mele per Te e non per quei poveracci”; al che lei rispose: “Cristo è presente in ogni creatura, quindi, quel che è
mio è anche loro” .
Questa storia o leggenda ha molta importanza oggi come la ebbe nel
V o VI secolo e la parola chiave è “compassione”. La compassione
della Santa dovrebbe essere il punto focale per eliminare o lenire le
diseguaglianze del nostro mondo dove il 20% della popolazione controlla oltre l’80% della ricchezza, mentre pi ù di 50,000 poveri, soprattutto bambini, muoiono di fame, sete, malattie, guerre e altre calamità , ogni giorno.
Brigid è ancora molto venerata in Belgio, Olanda e Lussemburgo.
“Da tanto tempo gli occhi dei cattolici belgi sono rivolti all’Irlanda con ammirazione e gratitudine. Fu ai primi pionieri della civiltà Cristiana: i Santi Levan, Foillan, Ultan, Monon, Etto, Dymphna, Rumold, Willibrord, Fredegant che il Belgio deve in gran parte la ​ grazia, la pi ù grande delle grazie, di appartenere a Cristo”, ha scritto il Cardinale Désiré-Félicien-François-Joseph Mercier, rispondendo a una lettera all’Episcopato irlandese, preoccupato per le atrocità seguite alla Rivoluzione del 1916.
La loro venerazione potrebbe offrirci nuove vie da seguire per la ricostruzione dell’Europa post Covid-19.
Santa Dymphna del VII secolo, una bella ragazza la cui vita venne recisa a solo 15 anni da un padre acciecato dalla passione e anche dalla sua instabilità mentale, tragedia che si ripete spesso ai nostri giorni, quando si perdono di vista i veri valori, quali l’amore, il rispetto per l’atra persona e altri diritti fondamentali, divenne la protettrice di quanti soffrono di disturbi psichici.
Fuggita in Belgio dall’Irlanda per sottrarsi agli impossibili desideri
incestuosi del padre, trovò rifugio nella città di Geel. La rabbia del padre la raggiunse qui, e vittima lui stesso della sua passione, troncò la sua giovane vita.
Gli abitanti della cittadina apprezzarono subito le virtù e il candore di questa giovane donna, le cui reliquie attirarono gente da ogni parte del mondo, richiamati dai suoi miracoli. Non potendo l’ospedale locale accogliere le tante richieste di aiuto, case private iniziarono ad aprir loro le porte, non come pazienti ma membri della loro famiglia.
I “malati” svolgevano, e continuano a farlo, attivit à utili quali parte della comunità: la cura migliore per chi si sente ai bordi della società .
Simile tradizione dura gi à da oltre 500 anni ed è esempio eccellente di
solidarietà umana da parte degli abitanti di Geel.
Di vari altri Santi irlandesi, soprattutto di S. Maelruba e di S. Fillan si
dice che godono fama di poteri speciali sugli insani.
Un altro Santo che lavorò nel Benelux, St. Willibrord, ispirò, secoli
dopo la sua scomparsa, un gruppo ecumenico internazionale a
promuovere il dialogo tra anglicani e cattolici d’Inghilterra, Benelux,
Germania, Svizzera, Austria, Italia, Repubblica Ceca e USA.
Nel dialogo si possono ricomporre le diversità .​
Il tempo è arrivato per rivisitare l’eredità celtica dell’Europa e il
ruolo che i monaci irlandesi hanno avuto storicamente nel promuovere una società pi ù equa nel quadro di un’integrazione europea nuova.
Robert Schuman ha voluto insieme ai principali leaders europei del
dopoguerra, tra cui Alcide de Gasperi e il diplomatico e filosofo spagnolo, Salvador de Madariaga , l’ Università Europea , con sede a Bruges, per tessere insieme le culture dei singoli Stati europei in un
ruolo variegato pi ù ricco e unificante.
Ma tanto ancora rimane da fare e la responsabilità è soprattutto nelle
mani di chi ci rappresenta, ma anche nella nostra incalzante azione
personale di rappresentatività.
Enzo Farinella – In the Land of Tulips (Nella Terra dei Tulipani) – Irish Pilgrims in Benelux and Europe (Pellegrini irlandesi nel Benelux e in Europa), Amazon, 2020, ci propone in questo e nei suoi precedenti volumi sui Pellegrini irlandesi in Europa, l’Irlanda dei
coraggiosi Santi medievali, quale elemento catalizzatore per l’evoluzione di nuove comunità, di città-smart e di accademie di ricerca, tramite un viaggio di trasformazione radicale che tenga conto della “sacralità della persona umana” nella sua visione di
rinnovamento.
Il libro, che esplora il movimento monastico irlandese nel Benelux e
in Europa dal VI al XIV secolo, si può scaricare da Amazon Kindle.
Enzo.farinella@gmail.com
www.enzofarinella.com​

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