Marco Ligabue, dentro l’arte di un cantautore

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RECENSIONI/Musica

M. Cristina Torrisi  Editore e Direttore

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A cura di Clara Artale

L’artista che vi presento oggi è un cantante raffinato, la cui produzione musicale è energica e profonda. L’ho intervistato altre volte e qualche anno fa ho avuto il piacere d’incontrarlo. Marco Ligabue ha iniziato la sua carriera negli anni ’90 con il gruppo Little Taver & His Crazy Alligators. Dal 1991 cura alcuni progetti inerenti all’attività musicale del fratello, Luciano Ligabue, come il sito Ligachannel e il fan club Bar Mario.

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Nel 2001 ha fondato i Rio, gruppo in cui è stato attivo fino al giugno 2012 come chitarrista e autore. Nel 2013 ha iniziato la carriera solista, col suo primo album Mare dentro, pubblicato nel settembre 2013. Nel giugno 2015 ha pubblicato il suo secondo album da solista L.U.C.I – Le Uniche Cose Importanti. Nel luglio 2015 ha ricevuto il prestigioso premio LUNEZIA “per la sua capacità di saper cantare con un linguaggio diretto, temi importanti della vita sociale italiana”. Il suo terzo album solista è Il mistero del DNA, uscito nel marzo 2017. Nel 2018 escono i singoli “Che bella parentesi” e “Quante vite hai”. Nel 2019 è la volta di “Altalena”. Durante il lockdown del 2020 scrive “Dentro”, brano dedicato alla figlia Viola.

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“Dentro”, dedicata totalmente agli affetti, è l’allusione a ciò che abbiamo vissuto un po’ tutti: rinchiusi nelle nostre case, ci siamo dedicati a un dentro più intimo.

Marco, parlaci della tua canzone.

“È nata proprio in queste settimane perché un giorno stavo facendo una videochiamata con mia figlia e lei stava elencando i propositi del dopo quarantena, come andare a mangiare gelati, fare altre cose insieme. Ciò mi ha spinto a volerle fare una sorpresa. E ho pensato a tutte le persone che non sono riuscite a vivere i loro affetti fisicamente, come solitamente si fa nella propria vita e quindi mi sono messo lì a pensare a questo gioco di parole: siamo chiusi dentro, ma in realtà dentro stiamo cercando finalmente dei dettagli più importanti. A volte la vita è totalmente frenetica, ognuno è perso nei propri viaggi, parcheggiamo dentro le cose più sentimentali e non si va a scavare. Questo è il momento giusto per andare a indagare e io l’ho fatto attraverso questo brano”.

Come nasce il video?

“Navigando sul web ho notato quello che è accaduto in questo momento, ho messo qualche immagine di mia figlia e ho cercato d’inserire ritratti con ciò che stiamo vivendo: i medici in prima linea, la gente affacciata ai balconi che canta e che fa palestra in casa. Ho messo insieme le figure che mi hanno colpito di più e mi è venuta l’idea del bianco e nero, perché in effetti stiamo vivendo una fase non a colori della nostra vita, un po’ sbiadita. Ho però voluto trasmettere un messaggio di speranza quando alla fine sono con mia figlia e ci facciamo i propositi: i fotogrammi tornano a colori. Con Viola il mondo ha una tavolozza infinita di cromie. Nel video c’è pure la mia mamma, che è la vera star della famiglia”.

Progetti futuri?

“Dovevo essere in tour, con una serie bellissima di concerti che doveva partire il 20 marzo; ho dovuto mettere tutto da parte, in attesa di quello che sarà per i live più avanti. In questo periodo sto scrivendo tante nuove canzoni, non c’è la fretta di dover fuggire verso un altro concerto e, dall’altra parte, sto studiando, rifacendo dei pezzi classici della musica italiana che non avevo mai tirato giù come accordi e come parole. Con Luciano ci vediamo spesso in video chiamata, insieme con la mamma. Sono momenti costruttivi. Luciano immagino stia impegnando la sua infinita vena creativa con nuove canzoni. Di persona ne parleremo ancora meglio”.

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Io e Marco ci siamo parlati al telefono in piena emergenza da Coronavirus e queste sue intense parole escono fuori pian piano adesso, mentre il mondo torna a colori e tutti lentamente ci volgiamo verso le nostre vite, mentre il sole brilla dentro sì, ma anche fuori.