Mariarita Sgarlata, una vita dedicata alla cultura

Avola, 10 dicembre 2016, sala Frateantonio. Presentazione del testo della professoressa  Mariarita Sgarlata  “L’eradicazione degli artropodi. La polit ica dei beni culturali in Sicilia" organizzata da Archeoclub Avola

Archeologia & Dintorni
A cura di Clara Artale

Mariarita Sgarlata, una vita dedicata alla cultura. Oggi l’ultimo saluto presso la basilica di Santa Lucia al Sepolcro a Siracusa.
Il mondo dell’archeologia ha perso una stimatissima professionista. Mariarita Sgarlata ha lasciato questo mondo, dopo aver dimostrato, anche in questo campo, che il coraggio di certo non le mancava. Stamani, mercoledì 2 ottobre, sarà celebrato il funerale alle ore 10, presso la basilica di Santa Lucia al Sepolcro.

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Un’esistenza, la sua, dedicata alla cultura: ex assessore regionale ai Beni culturali, professoressa associata di Archeologia cristiana e medievale, ispettrice della Pontificia commissione di archeologia sacra, consulente dell’ex ministro per i Beni e le attività culturali Alberto Bonisoli e consigliere delegato della Fondazione Inda. Come riporta l’Ansa, “da assessore e poi successivamente era stata protagonista di una battaglia a difesa del paesaggio, con la consapevolezza della necessità di recuperare la vocazione turistico-culturale del territorio attraverso scelte sostenibili. Non a caso ha condiviso le linee guida del piano paesaggistico della provincia di Siracusa. Ha scritto ‘L’eradicazione degli artropodi. La politica dei beni culturali in Sicilia’, un libro-denuncia sui siti storici in Sicilia”.

Avola, 10 dicembre 2016, sala Frateantonio. Presentazione del testo della professoressa Mariarita Sgarlata “L’eradicazione degli artropodi. La polit ica dei beni culturali in Sicilia" organizzata da Archeoclub Avola

Avola, 10 dicembre 2016, sala Frateantonio. Presentazione del testo della professoressa Mariarita Sgarlata “L’eradicazione degli artropodi. La polit ica dei beni culturali in Sicilia” organizzata da Archeoclub Avola

 

La professoressa Mariarita Sgarlata era una donna energica, con un sorriso affettuoso e una risata squillante, che non poteva non coinvolgere chi le stava attorno. La sua dipartita ha lasciato un vuoto immenso, rendendo sgomenti coloro che le hanno voluto molto bene.

Appresa la notizia, per interminabili minuti sono rimasta in silenzio. Non potevo credere al fatto che la sua energia si fosse spenta. Quando qualcuno lascia questo mondo è l’idea di non poter più rivedere il suo volto che ci ricorda quanto fragile sia la condizione umana. Ho intravisto immediatamente l’ultima immagine che ho di lei: sorridente, mentre lasciava tra gli applausi la sala dove l’avevamo invitata a presentare il suo libro. Ha raccontato, con tenacia, l’esperienza da assessore: ha rimarcato le sue azioni con la consapevolezza di chi crede fermamente nelle proprie idee, ancora una volta da donna costante e illuminata.

La professoressa Sgarlata è stata mia relatrice per la tesi della laurea specialistica in Valorizzazione del beni archeologici. Ha saputo tracciare il cammino, con la lucida scrupolosità che la contraddistingueva. Ho appreso da lei e ho seguito i suoi consigli anche successivamente, quando le ho chiesto di guidarmi dovendo fare una scelta professionale. Le ho dato retta e il tempo le ha dato ragione.
Per me è inevitabile raccogliere il pensiero del caro amico Carmelo Scandurra, allievo della professoressa Sgarlata per un decennio: “Dieci anni non si dimenticano tanto facilmente. Dieci anni di collaborazione insieme: mi chiamò a collaborare con lei, all’Ispettorato per le Catacombe della Sicilia Orientale della Pontificia Commissione di Archeologia Sacra, proprio il 28 settembre 2009 (incredibile e impressionante la coincidenza di date: per chi è credente, come me e come Mariarita, è certamente un “segno”!), prima come studente, poi come allievo e dopo, per naturale forza di cose, come amico. Un bagaglio di conoscenze, di esperienze e di contatti che porterò insieme con me, per tutta la vita. A partire dagli scavi nelle amate catacombe di Siracusa, in particolare in quelle del Predio Maltese (2009-2010) e di Santa Lucia (2011-2015): luogo pregnante di significati, quest’ultimo, scelto proprio per l’estremo saluto. Un insieme di “loca sancta”, di “luoghi santi”, come Lei amava definirli, dal valore simbolico e spirituale altissimo. Esperienze sul campo che poi sono continuate nelle ricerche sul territorio siracusano e, dal 2018 a oggi, a Malta, dove ancora è aperta la missione di scavo con l’Università di Catania. E, inoltre, le azioni fatte insieme di impegno civile e associazionistico per la valorizzazione del patrimonio culturale: decine e decine di eventi, conferenze, convegni, presentazioni di libri, incontri per conoscere, difendere e comunicare a tutti i nostri beni culturali e paesaggistici. Spero ora di raccoglierne l’eredità, di portare avanti questi temi con impegno ed energia, nel solco tracciato dalla Professoressa”.
La notizia della sua scomparsa addolora quanti l’hanno stimata e seguita con ammirazione. Negli anni io e lei siamo rimaste in contatto e ho sempre tenuto in conto di poterla interpellare per una sua riflessione, sia professionale che personale.

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Il pensiero, in queste ore, vola alla sua famiglia, in primis a suo figlio, che amava infinitamente, come solo una madre sa fare.
Ci guidi ancora Professoressa. E sorrida anche lassù.