MOSTRE: tra ossidi e memorie, il “Codice degli Orizzonti” di Franco Fasulo alla FAM Gallery di Agrigento

Franco Fasulo nel suo studio, 2

ARTE

A cura di R.B.

Tra slanci lirici e specifiche modulazioni d’un che di epico, alla FAM Gallery di Agrigentodall’8 dicembre e fino al 13 gennaio, è in mostra Franco Fasulo con Codici degli orizzonti, vibrante costellazione di piccoli olii e pastelli a cura di Giuseppe Frazzetto. La mostra, accompagnata da un catalogo con scritti di Frazzetto e di Dario Orphée La Mendola, sarà inaugurata sabato 8 dicembre alle ore 18.

Franco Fasulo nel suo studio, 2

Spiega Giuseppe Frazzetto: “I pastelli e gli olii recenti di Franco Fasulo partecipano dell’idea di “contemplazione’. […] L’impulso lirico si concentra su memorie di viaggi, di frammenti intravisti, di ossidi e incrostazioni persi e ritrovati in chissà quali orizzontiL’ossido è tempo, rigurgito del tempo del mare sulla fiancata della nave, così simile alla muraille de peinture di cui spesso s’è parlato in riferimento all’astrattismo espressivo. L’ossido è l’inconscio? Di certo l’immagine costruita ‘sorge’ dal “rumore di fondo” della vita, il ‘rumore’ penetra sconvolge dà forma distrugge ed è eterno ed effimero come l’inconscio. In questo senso si dà dell’epica, in questa pittura: Fasulo intende mostrarci qualcosa che ci riguarda tutti, almeno per istanti e bagliori, nella complessità del tempo, nei momenti e nelle durate, nei diecimila input, nell’essere distratti e nel farsi assorti”.

 FASULO, CDO#17, pastello su carta, 14x14 (2018), LGT

Intenti che l’artista – secondo posto al Premio Arte Mondadori 2002 e ospite nel 2014 a Roissy (Parigi), nella sede centrale di Air France – annuncia già fra le brevi note del suo sito: “Cerco nelle murate ossidate delle navi, nel ristretto perimetro delle lamiere di fasciame combuste al sole e consunte dalla navigazione, il codice pittorico che sveli e che narri nella sua mai compiuta grandezza tutta l’epica degli orizzonti da traversare, tutto l’epos del nostro animo”.

 FASULO, CDO#6, pastello su carta, 14x14 (2018), lgt

Proprio il tema dell’ossidazione – dei metalli, del legno, degli scafi delle navi: metafore materiche del tempo, del suo scorrere irrefrenabile – è uno dei temi ricorrenti della poetica di Fasulo, il suo “codice narrativo”: un esplicitarsi del tempo e degli orizzonti in continuo divenire. L’estremo, lirico ed epico, tentativo di fermare – dandole forma – la memoria delle cose, degli incontri, degli istanti perduti.

 FASULO, CDO#4 Pastello su carta, 14x14 (2018), lgt

Lo sottolinea Dario Orphée La Mendola: “Non è la bellezza il soggetto delle riflessioni di Fasulo, bensì il rispetto della memoria. La piccola dimensione delle opere esprime una concentrazione di significato: come i pochi versi di una poesia, il bacio di una donna mai più vista, la carezza di chi abbiamo amato, i secondi che scorrono. Nella concentrazione, ovviamente, l’intensità è maggiore; e maggiore è anche la difficoltà di lettura e di assorbimento dei contenuti, molteplici in ogni singolo tratto. (…) I pastelli di Franco Fasulo, dunque, sono umori rarefatti; e la scelta di essi è una coerenza narrativa. Come se il pittore affermasse che l’unico modo per riassumere il divenire, e arrestarlo, sia dipingere l’anima del divenire stesso”.

 FASULO, CDO#1, Pastello su carta, 2018 (14x14 cm)

Paolo Minacori, direttore artistico della FAM Gallery, scrive: “Credo che i dipinti di Fasulo trascendano l’apparenza dell’hic et nunc e collochino chi li osserva in uno spazio virtuale, in cui predominano l’influsso e la sovrabbondanza di linee, colori, spazi, nonché della tattilità della luce e della pietra. Ogni dipinto è un invito alla narrazione e poiché questo richiede un coinvolgimento, causa una resistenza a lasciare che l’osservatore se ne distacchi, creando una tensione costante che isola momentaneamente da ogni cosa”. La mostra “Codici degli Orizzonti” di Franco Fasulo è visitabile alla FAM Gallery, via Atenea 21, dal martedì alla domenica, dalle 17 alle 20. Chiuso il lunedì. Info

 Franco Fasulo

FRANCO FASULO | Biografia

Agrigento, 1963

Disegnatore tecnico, matura significative esperienze professionali nel comparto archeologico siciliano. Il suo percorso artistico inizia alla fine degli anni ‘80. Utilizzando le radici di ulivo, crea una serie di sculture evocanti i miti greci. Queste opere raggruppate nella mostra “Nel giardino di Zeus” saranno esposte in Sicilia, a Parigi al Salone Internazionale dell’Alimentazione (1994) e alla Fortezza da Basso di Firenze nel 1995. Successivamente compie una serie di viaggi nei paesi rivieraschi del Mediterraneo e del nord Atlantico; i luoghi di mare visitati, stimoleranno e daranno genesi ad una ricerca pittorica ispirata al mondo della navigazione.

La prima personale nel 2011 “Il Blu e la Ruggine”, curata da Aldo Gerbino, ha debuttato ad Agrigento e nel 2002 al Palazzo della Permanente di Milano (2002) in occasione del concorso nazionale Premio Arte Mondadori, in seno al quale ha ottenuto il secondo posto con l’opera “Esistenza Nomade”.

Del 2010 le mostre “Sicilia-forme | colori a sud” esposta a Morbegno e a Porto Empedocle e “Ossidi Memorie”, a cura di Giuseppe Castelli (Vigevano, Pv). Nel 2011 “Marea” (Erba, Como). Del 2013 “Orizzonti”, Castello di Sartirana. “Immanence céleste [Aeronautico è il cielo]”, 2014 (Agrigento) e a seguire nella sede centrale Air France a Roissy (Parigi) e Artkimia ad Agrigento. Del 2016 la personale “Finis Terrae” a cura di Giusy Randazzo (Spazio b, Vigevano).  Nel 2017 a Valenza (AL) con “Conradiana – tra narrativa, poesia e pittura” a cura di Giuseppe Castelli e “Direzioni” (Azimut Wealth Management di Torino). Del 2018 la mostra “Nel Giardino di Zeus, |incontro tra Archeologia e Pittura” a cura di Simona Bartolena a Como.