Nel film “Anemos, il vento” la ricerca del Divino. L’intervista al regista

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RECENSIONI ED EVENTI/CINEMA

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L’INTERVISTA DI MARIA CRISTINA TORRISI

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“Anemos, il vento” è il titolo del film che lo scorso 26 gennaio 2023 è uscito in esclusiva anteprima regionale al Cinema Spadaro di Acireale. Un evento che ha visto, oltre al cast, la presenza in sala del regista Francesco Guarducci, produttore cinematografico e scrittore, con il quale ho voluto realizzare un’ intervista, ospitandolo tra le pagine web della Rivista di Arte e Cultura NUOVE EDIZIONI BOHEMIEN.

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1 Fabrizio, innanzitutto complimenti per questo nuovo lavoro. Raccontami come nasce questo film. L’idea.

– Il film era dentro di me da tanto tempo, solamente non sapevo come scandirlo da un punto di vista cinematografico.

2 Il titolo. A cosa si riferisce?

– Il titolo vuol dire vento, soffio, come quello che Dio soffiò per dare vita all’uomo di creta.

3 Qualcosa sulla trama

– La trama è una spinta a cercare il Divino, confortata da episodi analoghi successi durante il corso della storia, abbandonando ogni forma di dogma.

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4 Il cast e la produzione

– Nel cast attori internazionali come Vincent Riotta, Marc Fiorini, ed italiani come Sebastiano Somma, Giorgia Wirth, Alessio di Clemente… le musiche sono del Maestro Pino Donaggio.

5 Quanto lavoro e quanta difficoltà per la realizzazione di questa nuova produzione?

– La difficoltà maggiore è stata quella di tradurre la fase letteraria nella sintassi cinematografica. L’interruzione per il covid…il lungo lockdown ha rallentato tutta la lavorazione.

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6 Quanta soddisfazione per questo lavoro?

– Molta, perché gli attori hanno recepito sia il significato che il significante del film. Fra l’altro l’attore principale si è ricreduto sulla spiritualità. È un film che avrei voluto realizzare da tanto tempo.

8 Parlaci delle altre tue produzioni

– I nostri film (mare di grano e una sconosciuta) non sono film di intrattenimento ma di ricerca.
Sono tutte storie molto diverse tra loro ma che sentivo il bisogno di raccontare in modo che lo spettatore fosse attivo e non passivo.

9 Come definiresti il Cinema in questo momento?

– Del cinema ne abbiamo sempre più bisogno, io proporrei di ritornare alla divisione di due tempi, con un intervallo prolungato di 15 minuti per stimolare la comunicazione fra le persone.

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10 Raccontati. Un aneddoto che possa farci conoscere meglio Fabrizio

Quando presentai al mio Preside la proposta di fare un corso di entusiasmo, mi guardò stupito; poi appena gli comunicai che era un corso per cercare il divino da En Theos, rifiutò la mia proposta… dopo un anno mi venne a cercare perché aveva capito che era un corso necessario per i giovani, stimolando la loro spiritualità.