OLIO ESSENZIALE DI BERGAMOTTO

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Salute e Benessere

A cura di Federica Zanca
Il bergamotto, Citrus Bergamia è un albero che appartiene alla famiglia delle Rutacee; alto dai 3 ai 4 metri, originario dell’Asia, come tutti gli agrumi e coltivato con speciali cure in Calabria, regione che presenta condizioni climatiche molto favorevoli per questa pianta.
Ci sono tre varietà di frutti di bergamotto: la communis, la melarosa e la tolurosa. La prima è quella più diffusa.
E’ di energia moderatamente yang ed è legata al Sole.

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Il bergamotto ha foglie ovali di un verde lucente e frutti giallo-verdastri, della grandezza di un’arancia, dalla buccia liscia e sottile, nonché molto aromatica, tanto da essere troppo forte per essere usata in campo alimentare. E ‘un antisettico, antispasmodico, digestivo, carminativo, febbrifugo, cicatrizzante, deodorante, antidepressivo, tonico, rilassante e vermifugo.
Molto indicato in casi di ansia, depressione, stress, difficile digestione, meteorismo, cistite, acne, seborrea, herpes, febbre, influenza e mal di gola.
La parte utilizzata per estrarre l’olio essenziale è la scorza. Si procede con una spremitura a freddo delle bucce dei frutti maturi o quasi. Mediante la distillazione a pressione ridotta dell’olio essenziale si ricava un olio di bergamotto concentrato e privo di limonene.
Occorre usarlo diluito in olio vettore da massaggio, come quasi tutti gli olii essenziali, poiché contiene dei terpeni che potrebbero irritare la pelle e le mucose. Inoltre, è un olio fototossico, quindi meglio non esporsi al sole nelle ore successive l’applicazione.

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La pianta fu importata dai Portoghesi nelle Isole Canarie e da lì nell’Italia Meridionale, soprattutto in Calabria e in Sicilia. Da subito usato come pianta ornamentale, poi la scorza venne usata per preparare infusi ad azione digestiva, rinfrescante e febbrifuga. Nella città di Bergamo, in Lombardia, l’olio essenziale fu prodotto e venduto per la prima volta: da qui sembra derivi il suo nome. Successivamente entrò nella preparazione di profumi poiché il suo odore fruttato dà una nota calda e floreale che l’arancio e il limone non posseggono.
Il primo profumo che lo conteneva fu veduto a Colonia, in Germania, con il nome di aqua mirabilis, grazie all’italiano Giovanni Maria Farina. Nel 1742 tale profumo fu ufficialmente chiamato “Acqua di Colonia” e nella sua composizione spicca, appunto, l’olio essenziale di bergamotto.
L’olio dal colore verde, rilassante secondo la cromoterapia, distende la mente, acuisce i sensi e aiuta a ritrovare la calma interiore. Il colore verde è affine al quarto chakra, centro energetico del cuore; il bergamotto, infatti, infonde gioia e lenisce i dolori affettivi. Aiuta chi si trova in uno stato di confusione o agitazione a ritrovare la serenità.
Ottimo anche utilizzato in ambienti con l’apposito diffusore o per massaggi e bagni aromatici. Adoperato anche negli ambienti di lavoro dove si voglia creare un’atmosfera di “distesa concentrazione”. Ha un aroma fresco che purifica l’aria e riduce il desiderio di fumare.
Diluito in olio vettore è un disinfettante della pelle e cicatrizzante, nonché antipruriginoso. E’ efficace per trattare una pelle grassa e anche sul cuoio cappelluto.
Aggiunto a creme, olii e lozioni corpo si può usare per semicupi, sciacqui, acne, emorroidi, irritazioni alla gola e piccole ferite.
Associato a olio essenziale di lavanda, camomilla e geranio, ha un potere antinfiammatorio.

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Assumerne un paio di gocce dopo i pasti in una puntina di miele, combatte il gonfiore addominale, l’alitosi e favorisce la digestione.
Il bergamotto è considerato un “olio magico” che aiuta a raggiungere il successo. Applicato sui palmi delle mani proteggerebbe da influenze esterne negative.
Pare che una goccia di questo olio essenziale applicato su portafogli e borsellini possa servire ad attrarre denaro.