POESIA D’IRLANDA

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Diario di viaggio: frammenti d’Irlanda

A cura di Simona Ippolito

La chiamano isola smeraldo per la sua incontaminata natura, per l’ampiezza e la purezza del verde mozzafiato. E’ una terra in cui le nuvole non smuovono gli animi, nella quale la gente non si lascia condizionate dal tempo atmosferico perché l’atmosfera stessa, l’allegria, la fiducia degli uomini, sovrasta qualunque cielo, e quello stesso cielo dopo un temporale può regalarti tramonti formidabili. Sono le terre incontaminate delle foreste, delle scogliere a picco sull’oceano, dei laghi e delle brughiere che svelano all’uomo quanto esso sia soltanto persuaso di poter gestire la natura, ma essa vince, vince sempre…e ci domina.             Ebbene la Vivi, una terra in cui ti rendi conto dell’affinità con la popolazione, ridere delle stesse cose, guardare la bellezza con gli stessi occhi, divertirsi allo stesso modo, ma ciò che rende speciale l’Irlanda è la sua ospitalità, la cogli in un pub quando spontaneamente di trovi a parlare con la popolazione locale, la trovi se cerchi un posto dove dormire in tarda notte, ci sarà sempre qualcuno che ti ospiti o che ha un amico che lo farà con grande piacere, persino le squadre avversarie al termine di una partita vanno al pub insieme a festeggiare…chi ha vinto non importa, la cosa essenziale è ridere e divertirsi insieme.

Storia

Abitata per la prima volta circa 10000 anni fa fu a lungo una terra ostile a causa delle condizioni climatiche, successivamente quando il ghiaccio si disciolse l’Irlanda si separò dalla Gran Bretagna grazie all’innalzamento del livello del mare,  fu invasa dai Celti di cui restano numerose testimonianze sia culturali che linguistiche. I Gaèli, era questo il nome dei primi irlandesi furono in  seguito abili a lavorare i metalli ed estrarre i minerali. San Patrizio ebbe l’evangelizzazione da essi, in quanto, si racconta, aveva liberato il paese da tutti i serpenti come da tradizione, resta tutt’oggi una figura particolarmente viva tra la popolazione che lo festeggia una volta l’anno calorosamente. Ma questa terrà era agognata da molti finchè nell’VIII secolo giunsero i Vichinghi i quali oltre a depredare diedero vita a numerose città quali Wexford, Waterford, Cork e Limerick e Dublino che divenne la loro base.                                                                                                                            Un seguito turbolento di contrasti anglo-normanni i quali conquistarono i territori, MacMurrough,  re di Connaught , insieme a Strongbow decretarono il dominio inglese dell’Irlanda, normanni e vichinghi si contesero l’isola per lungo tempo, non senza il disappunto dei reggenti e si amalgamarono con gli i nativi irlandesi. Con la diffusione del cristianesimo grandi menti intellettuali vennero attirati e furono educati dai monaci. Seguirono figure quali Elisabetta I e Guglielmo D’Orange, il nazionalismo e in seguito la grande carestia che segnò profondamente il paese, nel 1921 venne firmato il trattato di indipendenza che però non riguardava tutta l’isola ma una parte al Nord restava di dominio inglese e protestante.

La storia d’Irlanda è tutt’oggi fortemente sentita dal suo popolo e i bambini fin da piccoli sono fieri di ciò che il loro paese ha fatto, ne conoscono i miti e le leggende tramandate per secoli…

Visitare l’Irlanda

La sua capitale Dublino è una città ricca di colore e vivacità, dove il moderno si accosta all’antico ed il Trinity College rappresenta proprio il trait d’union tra le varie epoche.                La Cattedrale di San Patrizio e Christchurch si contendono da sempre il desiderio di essere la chiesa principale ed anche se San Patrizio ha ufficialmente la meglio Christchurch resta comunque il cuore spirituale e vichingo della città.                                           Una capitale distesa da nord a sud su un fiume su cui si affacciano palazzi colorati, botteghe e pub aperti a tutte  le ore; attraversato da ponti tra i quali quello costruito da Calatrava in onore di James Joyce proprio di fronte al sua abitazione, a forma di libro aperto, ed un altro sempre per mano dello stesso autore a forma d’arpa simbolo del paese. Il più antico e famoso è invece l’Ha’ Penny Bridge dove originariamente occorreva pagare mezzo penny per attraversarlo. La città è un inno alla natura con tutti i suoi parchi fioriti e frequentati a qualunque ora, ma ciò rappresenta solo il preludio al verde lussureggiante che contraddistingue del paese.

Uscendo poco fuori Dublino è possibile visitare luoghi come Howth, un paesino di pescatori dalle case color pastello ed in cui sulla costa puoi provare l’emozione di nutrire i leoni marini che sono li ad attenderti, ogni angolo della strada è fornito di punti di ristoro di pesce fresco, ambulanti e non, passeggiando, i gabbiani, che da sempre hanno il dominio dei cieli irlandesi, si accostano a te e puoi condividere  momenti di vera festa con questi simpatici pennuti abituati alla presenza dell’uomo.

Un altro splendido paesino al nord della capitale è Malahide con il suo piccolo castello, luogo da non dimenticare il Wicklow Mountains National Park. Spettacolare si presenta il sito monastico di Glendalough risalente al VI secolo e la vista mozzafiato che spazia sulle montagne….ed ancora Powerscourt uno dei tesori d’Europa ed una delle tenute più famose d’Irlanda, all’interno si possono ammirare laghetti ornamentali, terrazze e statue che la rendono simile ad un luogo incantato … da non perdere è anche il Connemara con le sue torbiere e gli animali selvatici in libertà. Ma ci sono altri mille luoghi da nord a sud del paese con una fauna straordinaria e tante isolette dove si possono incontrare gli anziani irlandesi che conservano ancora l’uso della lingua gaelica cioè l’irlandese antico. Viaggiare arricchisce i nostri occhi , la nostra mente e le nostre anime, ma soprattutto ci ricorda come la scoperta è una delle emozioni più belle che l’uomo possa provare.