PRESTIGIOSA MONOGRAFIA DEL DOTT. PROIETTO SULLA FAMIGLIA PENNISI DI SANTA MARGHERITA

Copertina volume

Recensioni ed Eventi/ L’intervista con l’autore

A cura di Maria Cristina Torrisi

 

Copertina volumeIndici dell’Epistolario della famiglia Pennisi di Santa Margherita di Acireale. È il titolo della monografia edita dall’Accademia di Scienze Lettere e Belle Arti degli Zelanti e dei Dafnici di Acireale, curata dal dott. Marcello Proietto, Cultore in Storia Medievale e Paleografia Latina presso il Dipartimento di Scienze Umanistiche dell’Università di Catania, con prefazione a cura di Maria Concetta Gravagno, direttrice della Biblioteca Zelantea di Acireale.

Il volume è composto da circa 350 pagine, ed è il risultato di un certosino studio dell’autore grazie alla notevole raccolta documentaria concernente un epistolario di 5460 unità. Il testo si suddivide in più parti:

nell’introduzione dell’autore, in cui si spiegano i criteri di ordinamento del corpus epistolare inerente il periodo storico tra il 1894 e il 1938; nella descrizione del profilo storico dei componenti della famiglia Pennisi di Santa Margherita, in particolare dei protagonisti del fondo, ovvero Giuseppe Pennisi, la moglie Maria Paternò Castello dei Marchesi di San Giuliano e l’unico loro figlio Pasqualino; nella catalogazione che ha prodotto dieci volumi, riguardanti le lettere donate dai Pennisi di Santa Margherita alla Biblioteca Zelantea negli anni ’70 del secolo scorso, classificati in ordine cronologico; nella rassegna di 124 articoli tratti da periodici locali, tra il 1890 e il 1924.

Il carteggio riveste una grande importanza a livello politico sia locale che nazionale, in quanto il barone Giuseppe, oltre a rivestire la figura di sindaco nella propria Città (1905, all’età di 25 anni), ricoprì la carica di deputato del Regno d’Italia per quattro legislature, dalla XXIV alla XXVII, a partire dal 1913 sino al 1929. Ma è indiscutibile di quanto il fondo sia interessante, tra l’altro, per la ricostruzione storica dei componenti della famiglia.

Maria di San Giuliano, primogenita del celebre Antonino, Ministro degli Esteri del Regno d’Italia, dal 1905 al 1914, forma il suo profilo educativo-culturale presso il Collegio Trinità dei Monti a Roma. Di origine catanese, si integra nel contesto sociale acese, inserendosi nella Congregazione delle Dame di Carità, la cui missione si esplicava nel servizio verso i poveri ed i diseredati.

Dall’epistolario emerge il carisma altamente religioso della baronessa, manifestato nell’invito rivolto al marito e al figlio nel seguire i precetti dettati dalla devozione popolare. Inoltre, affiora l’amore che lega Maria al marito, testimoniato dalle costanti forme d’affetto visibili tra le righe delle missive.

L’ultimo protagonista dell’epistolario è Pasqualino. È un bambino amorevole, non solo verso i genitori ma anche con gli altri membri della famiglia. Si reca a studiare Giurisprudenza presso l’Università di Padova e svolge la professione di docente universitario in Diritto Internazionale nell’Università La Sapienza. Si sposa con la nobildonna francese Ghiselda Bouis e da questa unione nascono quattro figli: Giuseppe, Francesco, Maria Grazia e Lucia.

dott. Marcello Proietto

dott. Marcello Proietto

IL LAVORO

L’idea nasce dallo stage condotto da Marcello Proietto, presso la Biblioteca Zelantea, in occasione del Master di II livello in Fruizione sostenibile dei BB.CC.AA. Identità locale e politiche territoriali dell’Università di Catania. Il lavoro è andato oltre i tempi progettati dal Master ed è proseguito per altri 18 mesi.

Il fondo epistolare è pervenuto in Biblioteca in grossi plichi e in maniera del tutto disordinato. Il primo step ha riguardato il riordino di tutte le unità documentarie, nel rispetto del metodo cronologico. Nella seconda parte, le missive sono state inventariate descrivendo ogni indice e riportando mittente, destinatario, data topica e cronica.

CURIOSITÀ

Risale al 1920 una busta contenente numerosi biglietti di condoglianze rivolte alla famiglia Pennisi di Santa Margherita, nei quali non emerge il nome del defunto o della defunta. L’autore, grazie alla già menzionata rassegna dei periodici in appendice al volume, è riuscito a risalire alla figura estinta interessata. Trattasi di Maria Ottavia, cugina di Giuseppe, figlia del barone Salvatore Pennisi  Alessi di Floristella e della moglie Gabriella Statella. Perché Maria conservò i biglietti di cordoglio? Poiché per la famiglia fu un tragico evento, segnato dalla prematura morte di Maria Ottavia all’età di 19 anni, a causa della terribile epidemia di “spagnola”, avvenuta il 5 marzo.