RINNOVARSI NELLA COMUNITÀ MASCI

  • News locali

A cura  di Antonino Leotta

1492252366000

“Habemus magistram”! Perché di una “donna” si tratta. E noi siamo sempre pronti a rispettare l’alternanza dei generi. Pippo Sorrentino ha concluso il triennio di servizio e, dopo una sofferta pausa di riflessione, il seme ha portato il suo frutto: MARGARET MARY PATANE’ ha accettato di guidare la Comunità MASCI di Acireale.

1492252366000 (1)

Per l’occasione, martedì 14 aprile 2017, ci siamo ritrovati nella prima sede della nostra Comunità: la Parrocchia Cuore Immacolato di Maria. La scelta non è risultata casuale: ci avviamo a celebrare, infatti, il trentesimo anno della fondazione dell’attuale Comunità MASCI. E ci rinfranca tanto un tuffo alle origini. Nel dicembre 1987, infatti, alcuni scout adulti acesi pensarono di invitare gli amici per proporre di fondare ad Acireale una Comunità M.A.S.C.I. La decisione venne presa ufficialmente, all’unanimità, il 9 gennaio 1988, nella sala-teatro della Parrocchia Cuore Immacolato di Maria.
Ma abbiamo, inoltre, constatato che quel sito si è rivelato alquanto produttivo: la nuova “Magistra” proviene dal Gruppo AGESCI Acireale 3° che è nato nella stessa Parrocchia e, da anni, opera nel Quartiere. Margaret è la più giovane della nostra Comunità e ha vissuto una esperienza nella comunità capi dell’AGESCI.

Nell’assemblea che ha preceduto e concretizzato la disponibilità di Margaret, mi è balzata spontanea una vecchia immagine che, in qualche modo, rispecchia lo stato del nostro stare insieme: la nostra comunità è come un treno. Formato da diversi vagoni strettamente agganciati l’uno all’altro. Guai a staccarci, a separarci: ne seguirebbe un immediato vagare nel vuoto. Col rischio di finire fuori da ogni binario o, irrimediabilmente, in un insignificante immobilismo. Ma, come per la composizione di ogni treno, quello che più conta, è il fondamentale aggancio con una motrice. Che ci trascina tutti insieme, rendendoci operanti e vitali.
Il segreto è capire a quale macchina siamo legati. E’ lo spirito dello scoutismo -quello di Baden- che ci tiene stretti e ci conduce nell’itinerario della vita. E ci fa fare strada insieme. Ritrovarsi ancora a vivere lo spirito dello scoutismo in comunità, è un bene prezioso di un valore inestimabile. E mi piace qui richiamare una delle componenti essenziali dello scoutismo: la fraternità. Non si è scout se non la si concretizza nel nostro cammino quotidiano.

Come per sigillare la nostra scelta, abbiamo concluso l’assemblea elettiva celebrando insieme, con la guida di Don Gaetano Caltabiano, il cammino della Via Crucis. Un itinerario di forte sofferenza che ci ha assimilati a tutti i soggetti presenti in quel venerdì su una collina di Gerusalemme. Da Maria di Nazareth a Maria di Magdala, da Giovanni a Simone di Cirene. E alla Veronica e alle altre donne, agli ebrei, ai soldati romani, ai ladroni, a Nicodemo. Ma, soprattutto, a Cristo. Che, dalla croce, ci ha additato un orizzonte diverso. Oltre quell’ultimo respiro. Verso l’alba della risurrezione.

Non ha senso il momento della croce se non si protende verso l’alba nuova. Ci ha colpito, infatti, l’immagine della croce come “collocazione provvisoria”. Ecco perché abbiamo capito, ancora una volta, come ogni nostra sofferenza, ogni sacrificio, ogni impegno, ogni servizio, ogni responsabilità ha un obiettivo ben preciso: fare Pasqua. Abbracciare una vita nuova. Segnare un passaggio. Perché Pasqua è ricominciare nella pienezza della gioia.

La Comunità di Acireale continua il suo cammino. La scelta di Margaret nella coincidenza della Pasqua e mentre ci avviamo verso l’inizio del trentesimo anno di attività, ci offre nuove prospettive. Abbiamo percepito che diventa necessario viverle nello spirito pasquale: rallegriamoci, esultiamo.

“Dicci, Maria di Magdala, chi hai incontrato lungo la via”?
“Ho visto la gloria del Risorto”!

Ritorna l’atmosfera di quell’alba. L’ora di fare strada insieme. Ancora.