LA GRAZIA DELL’UMILTA’

 A cura di don Carmelo La Rosa 250px-Cefalu_Christus_Pantokrator_cropped

È il capovolgimento del pensiero dell’uomo, già cantato nel Magnificat. Cerchiamo l’ultimo posto, perché ciò che conta è la vicinanza a Dio. Gesù si è fatto ultimo, il più piccolo del Regno dei cieli, colui che non trovò posto, se non in una mangiatoia e giunse sulla croce, per la condanna a morte degli ultimi. Iniziò con le bestie e terminò con i malfattori. Per essere con Lui dobbiamo avvicinarci all’ultimo perché il nostro Signore si è fatto vicino agli ultimi. Occorre sapere come Dio è per divenire simili a Lui.La salvezza è vedere il Dio vero, nell’umiltà del Figlio Gesù.(Ernesto Della Corte)

Scrivi che sei innamorato dell’umiltà e desideri apprendere il modo come averne da Dio la grazia. Se dunque vuoi davvero fugare la superbia e ottenere il dono beato dell’umiltà non trascurare le cose che potranno aiutarti ad acquistarlo, anzi metti in opera tutte le cose che ne favoriscono la crescita. L’anima infatti si adatta alle cose che ama e prende sempre più la somiglianza delle cose che fa spesso. Abbi, allora, la persona, gli indumenti, il modo di camminare, la sedia, il cibo, il letto, in una parola, tutto, di stampo frugale, perfino il discorso, il movimento del corpo, la conversazione; e queste cose devono tendere alla mediocrità e non alla distinzione. Sii buono e placido con il fratello, dimentica le ingiurie degli avversari; sii umano e benevolo verso i più abietti, porta aiuto e sollievo ai malati, abbi riguardo per chi è colpito da dolori, avversità, afflizioni. Non disprezzare nessuno, sii dolce nella conversazione, lieto nelle risposte, onesto in tutto, disponibile a tutti. (Nilo di Ancira)

Bisogna contemplare le virtù non in se stesse ma nella loro sorgente, in Cristo che le contiene tutte eminentemente, contemplazione infinitamente efficace per farcela apprezzare, amare e praticare. Sorgente di povertà,Gesù che da ricco si fece povero.
Sorgente di pazienza,Gesù che maledetto non malediceva. Sorgente di umiltà, Gesù che uguale al Padre in maestà, si fece simile al servo. In tutto Egli ha fatto più e meglio di noi. Veramente ogni virtù trae la sua origine da Gesù Cristo. (S. Ambrogio)

Nulla di più contraffatto dell’umiltà…La vera umiltà non significa: vergognarsi di sé o della gente, sarebbe scontrosaggine; o fare il viso rosso a proposito di tutto, sarebbe timidezza, o credersi incapaci di qualsiasi cosa, sarebbe psicastenia, o sfuggire ogni sforzo, sarebbe svogliatezza, pigrizia, o evitare ogni decisione, iniziativa, sarebbe abulia; o scansare ogni responsabilità, sarebbe pusillanimità; o disgustarsi di sé, sarebbe nevrastenia; o diffidare di tutti, sarebbe pessimismo, o credersi peggiore di quello che si è in realtà,sarebbe menzogna; o denigrarsi, sarebbe autolesionismo, o avere soggezione di tutti, sarebbe complesso di inferiorità; o tutto accettare da tutti, sarebbe passività; o simulare i bambini, sarebbe infantilismo.
La vera umiltà neppure consiste in sole parole, sarebbe retorica o ipocrisia; né in fantasie, sarebbe poesia; né in gesti, sarebbe commedia; né in sentimenti, sarebbe romanticismo; né in corteggiare i superiori, sarebbe servilismo.
Sono tutte caricature dell’umiltà, realtà molto più seria. Convinta e insieme schiva, la vera umiltà è rarissima. (Colombano Vuilleumier)