OSTEOPOROSI IN CLINICA E IN PSICOSOMATICA

osteoporosi 2

SALUTE E BENESSERE

A cura di Federica Zanca

L’osteoporosi è una malattia che indebolisce le ossa, rendendole fragili e più soggette a fratture; tali fratture che sono rotture parziali o totali dell’osso si verificano soprattutto nelle zone del polso, delle vertebre e nella parte femorale vicino all’anca, ma possono, altresì, interessare anche il braccio, le costole, il bacino.

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Di solito, l’osteoporosi non dà segnali alla sua comparsa, ma viene accertata a seguito di una frattura che può verificarsi anche a seguito di una banale caduta. 

Le persone che hanno una certa familiarità possono aiutarsi a prevenire tale patologia facendo un regolare esercizio fisico, seguendo una sana alimentazione con cibi ricchi di calcio e vitamina D, modificando gli stili di vita magari smettendo di fumare o riducendo il consumo di alcool, esponendo il corpo al sole, cercando di togliere tutti i rischi che possono causare cadute, come tappeti in casa, la scarsa illuminazione soprattutto se ci sono scale, predisponendo punti di appoggio in bagno dove è facile scivolare, usando scarpe con la suola di gomma, impiegando deambulatori e bastoni se necessari. 

La patologia sopra nominata si sviluppa nel tempo, nell’arco di tanti anni; spesso mancano disturbi chiari che ne preannuncino l’arrivo; come anzi detto, è una frattura, una lesione che ne consente la diagnosi. Addirittura, nei casi più gravi, anche un colpo di tosse o uno starnuto possono causare una frattura costale o il crollo parziale di una delle ossa del rachide vertebrale. Negli anziani queste fratture possono portare a invalidità e disabilità a lungo termine. 

Le ossa fragili che caratterizzano l’osteoporosi sono di quelle persone più a rischio perché nell’infanzia le ossa crescono e si riparano velocemente, ma in età avanzata il processo è rallentato. 

La perdita di tessuto osseo e la diminuzione della sua densità è un processo dell’invecchiamento, tuttavia in alcuni soggetti avviene più velocemente e questo può causare facilità di fratture anche nei giovani. 

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Ad aumentare il rischio di osteoporosi: malattie infiammatorie, malattie che colpiscono le ghiandole che producono ormoni, tipo la tiroide, familiari con tale patologia, uso a lungo termine di farmaci steroidei assunti per bocca, malassorbimento come nel morbo di Crohn, abuso di fumo e alcool, asportazione delle ovaie, anoressia e bulimia, mancanza di regolare esercizio fisico, uso di alcuni farmaci specifici per cancro al seno e alla prostata. 

Le donne sono più rischio degli uomini per i cambiamenti ormonali della menopausa e sono più a rischio se hanno menopausa precoce, prima dei 45 anni di età, isterectomia, amenorrea. 

Negli uomini la causa è sconosciuta, ma potrebbe essere correlata al testosterone che aiuta a mantenere le ossa sane.  

Le malattie ormone- correlate che potrebbero innescare la malattia sono: ipertiroidismo, disordini delle ghiandole surrenali, riduzione degli ormoni sessuali, disordini legati all’ipofisi, iperattività della paratiroide.  

In psicosomatica l’osteoporosi è correlata ad un sentimento di svalutazione accumulato nel corso degli anni, ma che si intensifica con l’invecchiare. Ci si può sentire schiacciate, provare la sensazione di aver subito per una vita intera, e di non aver realizzato granché di importante. 

Può essere anche un senso di svalutazione legato al momento perché non ci si sente utili nel presente; fintanto che i figli erano piccoli e avevano bisogno di essere accuditi ci si sentiva utili e indispensabili, ora che non è più così, che i figli hanno una loro vita e una loro autonomia, ci si può sentire totalmente inutili. 

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Quindi occorre consapevolizzare e chiedersi che cosa avrebbe portato a svalutarmi e che cosa potrei fare per aumentare e migliorare la stima di me stessa.