Collezione di Sebastiano D’Aquino
Pietro Antonio Coppola
A cura di Graziella Graziano
“Il Municipio colmandolo d’onore assegnò lo stipendio di £ 2000 all’anno ed abitava l’ultimo piano del palazzo novello del medico Calvagni a S.n Giuseppe al Transito; quantunque ebbe fortuna nei suoi spartiti che molto lavorò eppure venne senza denaro e possa dirsi povero.”
Vorrei ricordare Pietro Antonio Coppola con le parole scritte da Antonino Cristoadoro, cronista catanese, nel giorno della sua morte avvenuta il 13 novembre 1877.Ai suoi tempi fu un gran nome, oggi nessuno lo cita. Come lui tanti altri musicisti nati o che hanno operato a Catania, oscurati dalla grandezza del “cigno” Vincenzo Bellini.
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A cura di Graziella Graziano
“oggi verso le 3 pomeridiane sono arrivato alla mia destinazione accolto a suon di cannonate. Qui dove mi trovo si sta bene. Sto benissimo. Scrivetemi presto e spesso. Saluti ai parenti e a tutte le persone di casa. Voi ricevetevi un milione di baci affettuosissimi e domandandovi la Santa Benedizione mi dico il vostro aff.mo figlio Tano”
Stavolta vi parlerò di un ragazzo nato il 15 marzo 1896 in un piccolo paese dell’entroterra siciliano. La sua vita trascorreva serena con la famiglia, il padre, la madre, i nonni, gli zii, i fratellini e le sorelline e le “persone di casa”, ovvero la servitù.
Sia i bambini che le bambine vengono mandati a studiare ad Acireale, i maschietti al Pennisi, le femminucce al Buon Pastore.
Attraverso lettere, cartoline...
Leggi tuttoA cura di Luigi Tallarico
“Sironi ha voluto risolvere il dualismo ricorrente tra il potenziale e l’attuale, tra l’artista individuale e la storia della comunità.”
Per capire l’importanza concreta della realtà italiana degli anni Trenta, occorre esaminare l’affermazione sironiana, secondo cui gli artisti del tempo, solo in quanto impegnati nel “governo spirituale” del proprio tempo, possono e sanno esprimere uno “stile di vita”. Non è necessario prefigurarsi una dimensione astratta di vita, presa in prestito, se si vuole dimostrare la concretezza di vita di un popolo antico, come il nostro, legato a quella continuità che ci fa partecipi – nel nostro tempo – dei valori della tradizione...
“Alla notizia della sua morte, si chiusero le scuole, Università, ….. si sospesero i lavori cominciati ….. si chiusero a metà i portoni del palazzo di città, Università, portoni particolari e botteghe di negozi lungo le vie di centro.”
Vorrei iniziare ricordando attraverso le parole di Antonino Cristoadoro, cronista catanese dell’800, le manifestazioni verificatesi a Catania nel 1882 a marzo in occasione del passaggio di Giuseppe Garibaldi ed a Giugno all’annuncio della sua morte.
E’ il 27 marzo 1882, viene diffusa la notizia che Garibaldi sta per arrivare a Catania, diretto a Palermo per le celebrazione dei Vespri Siciliani. Si fermerà solo alcune ore alla stazione, in quanto le sue condizioni di salute non gli permettono di scendere ..Alle 9 a.m...
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