“CHI E’ DI SCENA”: CONCLUSA LA SECONDA SETTIMANA

GUARDASTELLE 1

Recensione ed Eventi

di Antonino Leotta

Settimana piena con cinqne spettacoli: l’I.C. “SAN GIOVANNI BOSCO” di Giarre, l’I.C. “FR. GUGLIELMINO di Acicatena, il Liceo “ARCHIMEDE” di Acireale, l’Associazione Culturale “GUARDASTELLE” di Acireale e il Liceo Artistico “ERNESTO BASILE” di Messina.

“Rimanere bambini è importante, ma crescere è necessario”: queste parole pronunciate da un ragazzo-attore del “S. GIOVANNI BOSCO” di Giarre ci aiutano a sintetizzare “ALICIA IN WONDERLAND THE WORLD AL REVES”.

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Ci siamo lasciati trasportare nel mondo dei sogni e abbiamo percepito messaggi di vita dal “recital” presentato lunedì 20 maggio. I ragazzi hanno recitato quasi l’intero spettacolo nelle lingue inglese e spagnola, ma il linguaggio dei segni ci ha trasmesso sensazioni abbastanza chiare.
Molto curata la scenografia con simboli vari, fiori, colori, oggetti e arredamenti che hanno riempito le “scene”. Sono andati in successione, infatti, diversi momenti in diversi quadretti che hanno sintetizzato il lungo e tormentato viaggio di Alice.
Interessanti le coreografie animate con piacevoli danze ritmate.

S.Giov.BOSCO 2
Devo dire che l’insieme del “lavoro” realizzato dai ragazzi ha saputo trasmettere lo spirito dell’ autore della fiaba: l’incontro del “sogno” con le difficoltà della vita.

Martedì 21 maggio è stata la volta dell’ I.C. “FRANCESCO GUGLIELMINO” di Acicatena. Il dramma dell’immigrazione si è presentato in tutta la crudezza della sua realtà nell’opera “UNA VOCE DAL MARE”.

GUGLIELMINO 1
Una grande barca, costruita in laboratorio a scuola, è rimasta in scena come simbolo fortemente significativo per tutta la durata.
Oscar e altri decidono di lasciare la loro terra: “Noi siamo alberi che cercano acqua, luce e aria pulita. Per crescere forti…”. Alcuni raggiungono una nuova terra: …”ce l’hanno fatta. Loro sì, ma i battelli che stavano dietro, con il loro carico di uomini e disperazione, no! Loro li ha inghiottiti il mare, come un enorme sepolcro senza lapidi, senza preghiere né segni di un credo”.

La carica dei valori espressi in vari simbolismi ha segnato la recitazione dei ragazzi coinvolgendo i presenti nell’alta considerazione di un problema che tormenta i nostri giorni. Non si tratta di scegliere se schierarsi pro o contro l’immigrazione. Ma di scoprire che è necessario incontrarsi con una “umanità” che ci appartiene.
Ogni immigrato dovrà “ricominciare non dal deserto ma dalla battigia, con le palme dei piedi umide di oceano, con gli occhi liquidi di luna…”

GUGLIELMINO 2
Il mesto canto degli immigrati in lingua originale ha toccato la punta più alta dello spettacolo: ci ha fatto percepire quella melodia della vita che ogni vivente ha diritto di sciogliere. Qualunque sia il colore della sua pelle.

Mercoledì 22 maggio il Liceo “ARCHIMEDE” di Acireale ha proposto “LISISTRATA”. Una ipotesi geniale quella di Aristofane che immagina di porre al centro della considerazione e dell’azione la “donna” nella società greca -piuttosto patriarcale- agli inizi del IV secolo a. C.

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Con determinazione e stile, con eleganza e forza espressiva le alunne dell’Archimede sono riuscite brillantemente a trasmettere l’azzardata idea dell’autore. La componente maschile ha finito per “cedere le armi”, suo malgrado: “Se cediamo, se gli diamo il minimo appiglio, non ci sarà più un mestiere che queste, con la loro ostinazione, non riusciranno a fare. Costruiranno navi, vorranno combattere per mare. Se poi si mettono a cavalcare, è la fine dei cavalieri”.
Ma l’obiettivo delle donne e dello stesso Aristofane è quello di trovare uno soluzione, una strategia per chiudere la guerra e stabilire una pace duratura e produttiva.
Dinanzi all’accusa di parlare senza prendere parte alla guerra, la risposta delle donne è chiara: “noi (la guerra) la sopportiamo più del doppio. Prima di tutto, per aver partorito figli e averli mandati a fare i soldati… Poi, quando dovremmo esser liete e goderci la giovinezza, ecco che dormiamo sole, per colpa delle vostre spedizioni militari. E non parliamo solo per noi: ma ci affliggiamo per quelle povere ragazze, che invecchiano nelle loro stanze”.

Archimede 2

Mentre alcune donne in sala si alzano sventolando la bandiera multicolore della pace, gli attori liberano in coro un inno del movimento pacifista: “GIVE PEACE A CHANCE di John Lennon:
“Tutti parlano di borsismo, pelismo, draghismo, mattismo, straccismo,
etichettiamo questismo o quellismo, ismo, ismo, ismo.
Tutto ciò che noi diciamo è: date una possibilità alla pace
tutto ciò che noi diciamo è: date una possibilità alla pace”.

Giovedì 23 maggio l’Associazione Culturale “GUARDASTELLE ci ha incantati presentando “BLU. Una storia di vita e di mare”. “Chi è di scena” oltre che di mare e di cielo, si è riempito di luce. Di stelle. Di sogno. Di sentimenti profondi oltre ogni cielo e ogni mare. Di amore.

GUARDASTELLE 1

Attori di età diverse hanno espresso la loro personale storia con gesti, movenze e parole. Fondendola insieme con tutti gli altri per proporre un’unica storia: la stupenda storia dell’amore alla vita. L’unica vita che appartiene a tutti. Vista da angoli e prospettive diversi.
Dalla piccola Marta a Maria Pia, a Paolo, Lorena, Mario 1, Giulio, Flavia, Gloria, Giorgia, Giole, Dario, Giulia, Giovanni 1, Mariastella, Miriana, Ludovica, Rosario, Agata, Daniele, Roberta, Giancarlo, Francesco 1, Francesco 2, Nello, Giuseppe, Pietro, Andrea, Sergio, Antonio, Mario 2. Giovanni 2, Alessia, Marinella, e Ioana è esploso un inno meraviglioso. Immersi tra le acque per provare la grande liberazione, sono, poi, riemersi per proclamare il loro canto di amore.

GUARDASTELLE 2

Ho avvertito personalmente che il “dialogo” di Lorena con Giulia, reso manifesto in una soave e gentile ma vorticosa danza, ha riassunto lo spirito della serata. Esaltandola decisamente. La dolce e sempre sorridente interlocutrice aveva i ritmi nel sangue. E tanta forza d’animo nelle vene.
Mi è venuto spontaneo affermare che se le parole partono dal pensiero, i gesti partono dall’anima. E, con questi ragazzi, si è volato su sfere sublimi ben otre i limiti della propria corporeità.

Venerdì 24 maggio è tornato anche quest’anno a “Chi è di scena” il Liceo artistico “ERNESTO BASILE” di Messina con MACBETH di William Shakespeare.

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Per conquistare il regno di Scozia, Macbeth apre una spirale di violenza paurosa. Il delitto che segnerà per tutta la sua vita un crescente tormento interiore è quello consumato, dopo l’eliminazione del Re, nei confronti dell’amico Banquo. Accanto a Macbeth, si muove la perversa moglie che lo spingerà a compiere quei delitti. Ma le mani dei due coniugi, macchiandosi di sangue, conserveranno quel segno indelebile che sconvolgerà per sempre le loro esistenze.
Resta, tuttavia, primario il ruolo esercitato dalle streghe che influenzerà, in maniera determinante, tutte le decisioni del protagonista. Avvolte sempre nell’oscuro incombere del destino.

L’opera presentata dagli alunni del Liceo “Basile” si ferma a metter in evidenza proprio l’azione delle streghe. Scegliendo, inoltre, l’espediente di scandagliare i comportamenti di alcuni personaggi nel proporli attraverso la presenza di diversi interpreti dello stesso personaggio.
La messa in scena insiste decisamente sulla stupenda coralità degli attori che, nella loro gestualità, concretizzano la dinamica e la forza della recitazione. Noi spettatori, entrando in sala, abbiamo trovato già immobili sulla ribalta tutti gli attori. A concentrarsi. A caricarsi. Pronti ad esprimersi.

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Abbiamo vissuto una settimana carica di intense emozioni. E’ un prezioso privilegio per la città di Acireale proporre questo Festival del Teatro Scolastico. Che riesce a suscitare intereressi e convinzioni su quei valori di sempre che rendono ricca la nostra convivenza.