Il Gallo: creatura dall’alone magico

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CURIOSITÀ
A cura di Franco Di Guardo
La posizione eretta carica di potenza e d’orgoglio, coraggioso, fiero e altero, con occhio vigile osserva le tenebre in attesa del giorno che introduce e che annuncia. Creatura dall’alone magico, il gallo è un animale che porta luce e allegria, traghettando l’uomo fuori dagli incubi della notte.
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Il gallo rappresenta la gioia, la certezza della luce, l’annuncio del sole di Cristo che sale da oriente, infatti si racconta che quando il gallo canta all’alba allontani gli spiriti maligni. San Pietro per tre volte rinnega Cristo prima che il gallo cantasse, e fu sempre un gallo che con il suo canto annunciò la nascita di Gesù, e dopo i giorni della passione e morte di Cristo ne annuncia la Resurrezione. Il gallo, simbolo del dovere cristiano, ci invita a essere prudenti e vigilare contro le tentazioni del demonio, tanto che sui campanili delle chiese spesso viene affissa una banderuola a forma di gallo.
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Fu anche utilizzato nelle prime tombe cristiane come simbolo di resurrezione e durante la Controriforma, nelle Chiese delle aree di lingua tedesca come Svizzera, Baviera, Austria e Trentino
Alto-Adige, i galli venivano posizionati sopra il globo e sotto la croce o alla sommità dei campanili,
a ribadire la fedeltà a Pietro e al Romano Pontefice, come difesa alla riforma protestante.
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Al gallo è legata la figura del predicatore, in quanto esso rappresenta la predicazione della buona novella: sembra che il suo canto risvegli il cuore degli uomini. Ad esempio in Giappone si racconta che il gallo con il suo canto fa uscire la Dea del sole Amaterasu-ō-mi-kami (antenata diretta della famiglia Imperiale giapponese) dall’oscurità per illuminare la terra. Nella mitologia greca si narra che il dio Ares (Marte) incaricò il giovane Alectryon di fare la guardia fuori dalla porta della stanza, mentre il dio si concedeva un illecito incontro amoroso con la dea Afrodite (Venere). Il giovane però finì per addormentarsi, e il dio Helios (il sole) sorprese i due amanti. Ares, infuriato per l’accaduto, trasformò Alectryon in un gallo. L’animale da allora non dimentica mai di segnalare al mattino l’arrivo del sole.
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Sempre nella mitologia veniva raffigurato come l’animale caro al dio Mercurio, che presiede alla trasformazione della notte in giorno. Invece nella cultura ateniese, quando si guariva da una malattia, si sacrificava un gallo a Esculapio (Asclepio) dio della medicina. Sotto
l’Impero Romano la Francia era chiamata Gallia, da qui nacque l’origine del termine in latino “Gallus” che significava, sia abitante della Gallia che maschio della gallina. I Galli in guerra portavano sull’elmo due ali di gallo, segno della propria fierezza, forza e virilità, e proprio da questo simbolismo pagano che discende il gallo quale emblema della Francia. Nel Medioevo si diceva che il gallo fosse l’unico animale in grado di spaventare il leone, e in particolare il gallo bianco, tipica razza francese. Ancora oggi è considerato come simbolo di fierezza (fierté), forza (force) e di libertà (liberté) poiché il suo canto annunciò l’alba dell’inizio della Rivoluzione Francese; infatti non rappresenta solo la Francia come nazione, ma come Repubblica al pari della Marianne. In Portogallo, nel XVI sec., fu proprio il canto di un gallo a salvare le vita a due pellegrini in cammino verso Santiago de Compostela, accusati ingiustamente di furto, e solo agli inizi del Novecento, sotto il regime di Salazar, il gallo divenne emblema del paese.
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In araldica il gallo rappresenta il guerriero prode, pronto alle armi e simboleggia come tale la vigilanza, l’ardire, la vittoria e la salute. Ed e sempre il gallo a fecondare la gallina che dopo 21 giorni di incubazione dell’uovo, si schiude per far nascere una nuova vita.