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LE ODI

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LE ODI
A cura di Ludovico Anastasi

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LO SPECCHIO

Mi ritorna una immagine straniera: le fiato sopra, faccio una x per cancellarla. Lei, caparbia, resta: piu’ annoiata, immusonita, quasi offesa dal mio far finta di non conoscerla. Apro l’acqua calda per appannarla: il vapore condensa e cola, fa lacrime in riga dritta. Cosi’ riappare la mia faccia: segno una virgola…e’ gia’ cancellata.

UN AMORE

Ti porterei nel cuore di un malinteso perche’ mai si chiami caso, fortuito incontro, ma richiamo, distesa eco dalle grotte dell’universo piu’ remoto. Col consenso degli Dei, un bacio sigillato dal mistero.

DI NOSTRA FINE

Avra’ pure un suo felice peso, leggero, senza tornaconto, qualcosa di umano, anche per difetto, in senso buono, come lo stizzito viso di un bambino per un gioco perso: nulla di ...

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Per non dimenticare: Alda Merini

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Per non dimenticare…
A cura di Sara D’Angelo

Sono nata il ventuno a primavera ma non sapevo che nascere folle, aprire le zolle
potesse scatenar tempesta.
Così Proserpina lieve
vede piovere sulle erbe,
sui grossi frumenti gentili
e piange sempre la sera.

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Forse è la sua preghiera.
A dieci anni dalla morte della poetessa Alda Merini numerosi sono stati gli eventi per celebrare la sua memoria. Poetessa dei Navigli, guerriera di una guerra senza tregua, prigioniera di un ingarbugliato viaggio destinazione sè stessa.
Alda Giuseppina Angela Merini nasce a Milano il primo novembre 1931. Cresciuta in una famiglia benestante, il padre era un assicuratore e la madre donna di superiore cultura, pur non avendo avuto particolare propensione allo studio...

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LE ODI

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Le Odi

A cura di Ludovico Anastasi

DAVANTI AL PRESEPE

E il mucido graffio di dentro mentre si sta sospesi fra Dio e il vuoto testimonia che non basta un rosario trasecolato ad ogni lucido affondo distratto che’ questa e’ l’anima quando ci si ammalia del mondo.

LE ETA’

Quel tuo saper essere donna che ti fa bella in piena giovinezza in me si fa sporgenza sull’alfa e l’omega con crescente voglia e caduta rapidissima nella trincea nemica della sera. (Dedicata al direttore di questa Rivista).

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Ho cambiato maglia, ghiaccia sulla pelle. Forse sarebbe stato meglio cambiar quest’ultima ancora non vecchia ma calpestata dagli abusi. Quant’e’ vero quando si dice: sulla pelle dei poveri cristi. Sgomenta anima mia, sopporta e taci.

INDOLENZA

E questo urlo orfano d’eco, inane allo squasso del mon...

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25 novembre, le Odi: Rosso

Le Odi
A cura di Graziella Torrisi
La tua vita è cambiata,
brillano i tuoi occhi di luce nuova,
la tua energia si rinnova,
ti sei innamorata!
Non pensi né parli più al singolare,
il tuo vivere è un fine da coronare.

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Hai trovato l’amore.
Aleggiano sogni dorati,
vedi i tuoi passi
segnare luoghi incantati,
una favola,
per amanti appassionati.
Estasiata,
sorridi quando stringi al tuo seno
quel biglietto con scritto “Ti amo”,
contempli
quel variegato bouquet, il primo,
t’inebria dei fiori
l’intenso profumo,
naturali fragranze di aria pura,
sospirato benessere
che ti rende sicura.
Rosso è il fuoco della tua passione,
sei ardore,
sei fiammante Dea
per il tuo grande amore.
Rosso è quel tuo fluente vestito di seta,
indossato per la prima uscita.
Eri elegante, attraente,
tutta per l...

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LE ODI

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LE ODI
A cura di Ludovico Anastasi

L’ATTESA

Dovresti tornare come madre sollecita al tuo nido. Nei secoli dei secoli inascoltato ripetuto richiamo. Non far si che l’ultimo degli appelli sia il piu’ disperato. All’Io Sono Colui che E’, non fa stile trovare vuoto il suo nido.

FEROCE INSONNIA

Mi ci vorrebbero tavolozza, pennelli, colori e tela. Scrivere non basta, non rende l’idea esatta, non fa giustizia dello stigma. Nemmeno una foto sarebbe veritiera, ne’ possiedo una buona macchina fotografica. Che scena stupida! Io i chicchi d’uva, il trancetto con nutella, le volute di fumo delle sigarette e la verita’, quella vera, a me stesso ignota. Ditemi: quale la penna per tanta ignominia? Forse sarebbe meglio prendere tutto, la morte stessa, la sua idea, molto alla larga.

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E appoggiato alla...

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