LE ODI

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Le Odi

A cura di Ludovico Anastasi

 

DAVANTI AL PRESEPE

E il mucido graffio di dentro mentre si sta sospesi fra Dio e il vuoto testimonia che non basta un rosario trasecolato ad ogni lucido affondo distratto che’ questa e’ l’anima quando ci si ammalia del mondo.

 

LE ETA’

Quel tuo saper essere donna che ti fa bella in piena giovinezza in me si fa sporgenza sull’alfa e l’omega con crescente voglia e caduta rapidissima nella trincea nemica della sera. (Dedicata al direttore di questa Rivista).

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Ho cambiato maglia, ghiaccia sulla pelle. Forse sarebbe stato meglio cambiar quest’ultima ancora non vecchia ma calpestata dagli abusi. Quant’e’ vero quando si dice: sulla pelle dei poveri cristi. Sgomenta anima mia, sopporta e taci.

 

INDOLENZA

E questo urlo orfano d’eco, inane allo squasso del mondo, al sussulto di angeli in coro serafico. Scaduto il verbo poetico mi ritrovo a misurare me stesso ogni sacratissimo giorno. Ma guarda un po’ questo cielo d’azzurro beffardo e quei jens bivaccati sul letto senza comando. (PLOTONEEE ATTENTI!!! RIIIIPOSO!!!).

 

RELIGIOSITA’

Ebbi un intreccio di tenere voci che oggi m’invita al segno di croce. Vi furono grandi stupori davanti ai presepi. E poi i dubbi piu’ atroci e la paura del Padre.

 

 

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