BELLEZZA SUBLIME NEL FILM “THE DANISH GIRL”

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Recensioni ed Eventi/Cinema

A cura di Maria Cristina Torrisi

 

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Ho avuto modo di vedere ieri sera “The Danish Girl”, il film drammatico curato dalla regia di Tom Hopper.
Presentato in concorso alla 72ª Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia il 5 settembre 2015, il film è stato distribuito in versione limitata nelle sale statunitensi il 27 novembre 2015. In Italia è uscito il 18 febbraio 2016, con un incasso di oltre 2.000.000 di euro.

Prodotto nel 2015 (lingua originale inglese; paese di produzione Stati Uniti d’America, Regno Unito, Danimarca, Belgio, Germania) il film e’ l’adattamento del romanzo “La danese”, scritto nel 2000 da David Ebershoff.

La protagonista è Eddie Redmayne, nei panni di Lili Elbe, si pensa la prima transessuale e la prima a essersi sottoposta a un intervento chirurgico di riassegnazione sessuale.
Oltre ad Alicia Vikander, nei panni di Gerda Wegener; fanno inoltre parte del cast Matthias Schoenaerts, Ben Whishaw, Amber Heard eSebastian Koch.

Ciò che colpisce va oltre l’ottima produzione cinematografica ed il cast d’eccezione.
Il film è di una bellezza spettacolare per i sentimenti che trapelano dai personaggi e per le emozioni che suscitano allo spettatore. Un tema quanto mai ostacolato,  in tempi ancora non maturi, ma per certi versi anche all’avanguardia, che si propone votato all’amore più sublime,  più puro. Da una parte Lili nel corpo imprigionato di un uomo, dall’altra la moglie innamorata che, sino alla fine, sosterrà il doloroso percorso del compagno pur di vederlo felice. Un sentimento che non si scalfisce, nonostante la prova. Un amore eterno che non si costruisce su condizionamenti esterni ma che punta alla felicità dell’altro. Quest’altro “diverso”, in fuga dal mondo e alle prese con il nuovo sé. Alla ricerca della sua vera natura ed identità con tanto di sofferenza.
Il film mette l’osservatore nella posizione del non giudicante. Piuttosto, crea una relazione stretta,  profonda,  quasi che gli attori uscissero fuori dallo schermo per invece abbracciare chi ha imparato a gemere per loro. Si prende allora coscienza delle diversità delle forme d’amore. Nessuno stereotipo per chi sa donarsi all’altro cercando prima di tutto dentro di sé.
Bellissima la figura quasi eterea del protagonista nel suo linguaggio con il proprio corpo, tutto da scoprire.