L’azione come “atto di parola” nel romanzo siciliano di Carlo Levi: Le parole sono pietre

A cura di Dario Stazzone

                                               Nihil amantibus durum est, nullus difficilis cupienti labor.

                                                                                              San Gerolamo, Lettera ad Eustochio

Carlo Levi

Carlo Levi

Nel 1955 venne pubblicato Le parole sono pietre, terza opera di Carlo Levi dopo Cristo si è fermato a Eboli e Paura della libertà. La vicenda redazionale annovera complesse ipostasi. L’avantesto va individuato nei reportages realizzati dallo scrittore nel corso degli anni Cinquanta, e tra essi il resoconto del primo viaggio siciliano del 1951 pubblicato presso “L’Illustrazione italiana” e la rivista di Max Ascoli The reporter, col titolo Gent...

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MA DI COSA STIAMO ANCORA PARLANDO?

copertina“I chiamati in causa sono i personaggi: Nico, Mike, Marvin, Ettore e Ivano, i quali si raccontano ognuno con le proprie vicende, rivelando in tal modo la capacità dell’autore nell’assumere molteplici maschere.”

A cura di Maria Cristina Torrisi

 “Lo stile del Cavallaro è fresco e moderno, con un taglio di “nuova generazione”, frutto di una prosa che si presenta come realistica finestra nel mondo attuale, aperta – anche intima – sicuramente ricca di personali esperienze e permeata di assoluta libertà. “

Cinque vicende da leggere tutto d’un fiato. Sembrano scene di un film realizzato a spezzoni. Si tratta dell’opera dell’avv...

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ACIREALE: 8 AGOSTO 1943

A cura di Mariella Di Mauro

“Ad Acireale, gli ultimi giorni di luglio erano stati molto difficili, la città, nonostante sede di ospedali, fu ripetutamente bombardata sia dal mare che dall’aria.”

La mattina dell’8 agosto del 1943, la 50° divisione di fanteria inglese, seguendo il percorso della ferrovia e la statale 114, giunse alla stazione di Acireale e dopo aver superato gli ostacoli frapposti dai guastatori tedeschi, che avevano fatto saltare il ponte sulla ferrovia con enormi piazza 076cariche di esplosivo, occuparono la città. Altri gruppi inglesi, contemporaneamente, occuparono la parte ovest di Acireale bloccando i nemici che sparavano da Piano d’Api...

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LE FATE

A cura di Mariella Di Mauro

“Le fate  presiedono alla nascita di ogni uomo, sono amorevoli coi buoni, malevole e capricciose con i cattivi.”

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Oltre ad essere l’età dei barbari, dei cavalieri, dei principi, il medioevo è anche il tempo delle fate. La fata è un essere etereo e magico, una sorta di spirito della Natura. Il suo nome proviene dal derivato latino delle Parche, “Fatae”, ovvero coloro che presiedono al Fato  o Fatum  cioè destino. La patria delle fate è l’Irlanda, hanno sembianze di eterne fanciulle e presiedono al destino dell’uomo, dispensando vizi o virtù...

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«Nun mancanu i pensieri. Mma i paroli ottròvili».

A cura di Dario Stazzone

Note sulla poesia di Salvo Basso

Ricordare l’intensa vicenda umana e intellettuale di Salvo Basso (Giarre, 23 ottobre 1963 – Scordia, 26 aprile 2002) è cosa ad un tempo piacevole e dolorosa. Piacevole perché permette di tornare alla forza della sua poesia, che in pochi anni si è affermata come una delle voci più originali della letteratura dialettale siciliana, a fianco di autori come Santo Calì e Nino De Vita. Dolorosa perché impone il ricordo della sua prematura scomparsa.  immagine salvo basso

Chi scrive ha conosciuto Basso. Rimangono indelebili i ricordi dei dibattiti pubblici con artisti, studiosi e intellettuali. Forte il ricordo della sua partecipazione al “Treno dei poeti” organizzato da Antonio Presti e Maria Attanasio...

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